“I ghiacciai italiani hanno sofferto molto nel 2022 e 2023 per carenza di neve e per estati caldissime, hanno perso il 10% del loro volume in sole due estati. Nel 2024, con un inverno cominciato senza neve, dove si temeva di avere una terza stagione di questo tipo, è sopraggiunta una primavera tra le più nevose degli ultimi dieci anni. Questo ha caricato i ghiacciai di un manto nevoso che a fine maggio e inizio giugno era spesso tra i cinque e i sei metri quasi ovunque sulle Alpi, da quelle occidentali fino alle Dolomiti”. A dirlo il climatologo, divulgatore scientifico e presidente dell’associazione Società Meteorologica Italiana, Luca Mercalli, che però precisa: “Questa neve sta però fondendo a ritmi molto sostenuti per il caldo estivo, dove avevamo tre metri e mezzo di neve a inizio giugno adesso abbiamo mezzo metro. Il bilancio lo faremo a metà settembre, tutto dipende da come sarà il decorso del resto dell’estate, vedremo quanta neve sarà rimasta per nutrire il ghiacciaio sugli anni successivi. Potrebbe anche sparire tutta”.

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