Crime

Mostro di Firenze, si riparte dal Dna per risolvere questa saga oscura: la ricostruzione e tutti gli ultimi aggiornamenti

È quello che resta di una triste vicenda in parte avvolta nel mistero ed è ancora, in sostanza, una storia di casi irrisolti

di Alessandra De Vita
Stefania Pettini e Pasquale Gentilcore - 3/4

Stefania Pettini e Pasquale Gentilcore - 3/4

Sulla scia di questi nuovi preziosi elementi genetici, l’avvocato Vieri Adriani che assiste i familiari della coppia di francesi, ha intenzione di chiedere alla Procura la riesumazione del corpo di Stefania Pettini, un’altra delle vittime del mostro, uccisa il 14 settembre 1974. Ma perché proprio lei? Dalla consulenza del medico legale, sembra che la Pettini sia l’unica delle vittime ad aver lottato con l’assassino, e questo fa sperare che del materiale biologico possa essere rimasto sotto le sue unghie. Stefania Pettini fu uccisa sabato 14 settembre 1974, insieme al suo fidanzato Pasquale Gentilcore in località Fontanine di Rabatta, a Borgo San Lorenzo, mentre erano appartati in una Fiat 127 lungo una strada sterrata. Lui fu ammazzato con cinque colpi di pistola mentre su di lei il killer delle coppiette si accanì con furore profondo. La Pettini dopo aver ricevuto tre colpi, ancora viva fu portata fuori dall’auto e accoltellata decine di volte e, infine, le venne inserito un tralcio di vite nel pube. Questo fu il secondo crimine che porta la firma del Mostro di Firenze che inaugurò la sua tragica saga con il delitto di Signa consumatosi il 22 agosto del 1968. Le prime vittime furono Antonio Lo Bianco e Barbara Locci, raggiunti da otto colpi di pistola a bordo della Giulietta di lui.

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