Le nuove indagini - 4/4
Iovino è partito dai risultati delle ricerche fatte all’epoca dal professor Ugo Ricci sui reperti balistici, in particolare sul proiettile V3 ritrovato nel 2015 nel cuscino della tenda di Nadine e Jean Michel, squarciata dalla lama del Mostro. Nello studio del professor Ricci si indicava un Dna completo, quello del perito balistico che aveva maneggiato il reperto, mescolato a un altro rimasto ignoto. Oggi, grazie a tecniche scientifiche più avanzate è stato possibile scorporare quella sequenza. Un lavoro di sottrazione, insomma. Oltretutto, spiega Iovino che questo profilo “Non solo non è compatibile con quello delle vittime e del secondo perito balistico che aveva maneggiato il reperto, ma neanche con quello di alcuni indagati”. Un nuovo scenario e una nuova inchiesta potrebbero riaprirsi e illuminare, a distanza di decenni, uno dei punti più oscuri del nostro Paese.