Nel tempio del tennis parigino, Novak Djokovic batte Rafael Nadal e accede al terzo turno dei Giochi Olimpici. Tra i due era la sfida numero 60. Forse l’ultima. Il punteggio recita 6-1, 6-4 e fotografa un dominio netto del serbo, ma non contempla il solito spirito battagliero dello spagnolo, che non si è arreso, nemmeno quando il punteggio era ampiamente compromesso. Diciotto anni dopo il loro primo incontro, sempre sulla terra rossa di Parigi, l’ultimo atto è quello più amaro per Nadal, che saluta il singolare con una sconfitta contro uno dei suoi più acerrimi rivali. D’altronde, delle 117 partite giocate al Roland Garros, lo spagnolo ne ha perse solamente cinque. E non è un caso che tre di queste sconfitte siano arrivate proprio da Djokovic. In ogni caso, l’avventura di Nadal alle Olimpiadi non è ancora finita, poiché lo spagnolo scenderà in campo con il suo connazionale Carlos Alcaraz per disputare il doppio. Il serbo, invece, sfiderà il tedesco Koepfer che ha battuto l’azzurro Matteo Arnaldi.

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Il racconto del match
L’inizio della partita parla serbo, con Djokovic che conquista i primi cinque game senza troppe difficoltà. La reazione di Nadal, complice qualche noia fisica di troppo, fatica ad arrivare, così come il ritmo e il tempo della giocata. La qualità, invece, non manca mai e alcuni scambi fanno tornare alla mente quelle epiche battaglie che hanno emozionato milioni di fan. Non basta però uno spolvero della versione migliore di Nadal ad impensierire il numero uno del seed, che chiude il parziale al settimo game.

Nel secondo set, lo spagnolo va nuovamente sotto 4-0 nel punteggio. Ma questa volta non molla, anzi, è un redivivo: la rimonta vale il 4-4. Il nono game, però, è una carambola di emozioni. Nadal non riesce a capitalizzare il doppio controbreak e alla quarta palla break Djokovic ne approfitta e torna avanti. Troppo facile, poi, per il serbo chiudere la partita quando serve per il match.

Le parole di Novak Djokovic
Il campione serbo è intervenuto ai microfoni di Eurosport al termine della sfida contro Nadal: “Mi sento molto sollevato perché tutto sembrava che andasse per il verso giusto. Quando ero avanti 6-1, 4-0 forse mi sono sentito troppo a mio agio. Non puoi offrire nessuna opportunità a Nadal perché riuscirà ad approfittarne, tornerà in partita, specialmente su questo campo, con il pubblico che lo supporta – ha detto Djokovic -. È stato cruciale e duro quel game sul 4-4. Volevo ottenere il break e a poi andare a servire con le palle nuove”.

“Nel secondo set, la partita è stata molto combattuta. Sono contento del livello che ho espresso. Nel 2006 non avrei mai immaginato che vent’anni dopo avremmo giocato sullo stesso campo alle Olimpiadi. Penso che entrambi saremo in grado di apprezzare questa partita, che entrerà nella storia della nostra rivalità. È un peccato che Rafa non sia al suo miglior livello ora“.

Le parole di Rafael Nadal
Anche lo spagnolo ha espresso le sue sensazioni al termine dell’incontro: “Penso che a questo punto ci sia poco da imparare. Ho abbastanza esperienza per sapere che ci sono situazioni in cui non si è in grado di tirar fuori il livello di cui si ha bisogno, e io non sono stato in grado di farlo oggi. A questi alti livelli piccoli dettagli fanno una grande differenza nel calcolo complessivo del gioco. In questo caso, le decisioni che traggo e imparo da questa situazione è che dovrò pensarci dopo. Ora non è il momento di arrendermi, mi resta il doppio”.

“Cerco di guardare avanti e quando finiranno le Olimpiadi prenderò le decisioni che dovrò prendere basandomi innanzitutto sulla voglia e sulle sensazioni che ho. Anche se per molti ha poco senso, sono due anni che soffro, ho avuto un intervento all’anca, sono in recupero da molto tempo e mi sento meglio fisicamente. Ovviamente se sento di non essere competitivo prenderò la decisione di lasciare, ma ho giocato pochissimo. Non è facile riprendersi da un intervento chirurgico all’anca. Sono qui da poco più di un anno e cerco di fare quello che posso per divertirmi e darmi la possibilità di essere competitivo”, ha detto Nadal.

E, infine, su Djokovic: “È stato un giocatore molto migliore degli altri e devo accettarlo. Per la prima ora è stato difficile digerire tutto quello che mi stava succedendo, anche se l’ho fatto, ho cercato di avere l’atteggiamento e la mentalità giusta per accettarlo. Sapevo che c’erano delle possibilità che non riuscissi a giocare al livello di cui avevo bisogno. Nemmeno lui mi ha lasciato praticamente nulla. Da allora non ho avuto la qualità del palleggio continuo per creargli problemi; non ho le gambe che avevo 15 anni fa, quindi senza la qualità del colpo e le gambe di 15 anni fa non creerete problemi ai migliori della storia, giusto? È semplice, non sono stato al mio livello, lui lo ha fatto. Sono riuscito a recuperare al punto da avere delle chance dal 5-4 in poi, ma non sono riuscito a convertirle ed è finita”.

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