Con il volo di palloncini bianchi e azzurri in piazza Giovanni Paolo II i cittadini di Scampia hanno dato l’ultimo saluto alle 3 vittime del crollo avvenuto la scorsa settimana nella vela celeste. Tra dolore e rabbia sono in centinaia ad aver preso parte alla funzione in memoria di Roberto Abruzzo, Margherita Della Ragione e Patrizia Della Ragione. Tra i presenti anche il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e il Prefetto di Napoli Michele Di Bari che hanno ascoltato l’omelia dell’arcivescovo partenopeo monsignor Domenico Battaglia.
“Gli abitanti di Scampia – ha detto il monsignore – che per già molto tempo hanno subito etichette mediatiche frettolose e generalizzanti, che hanno tanto lottato per scrollarsi di dosso un’opinione pubblica che legge le situazioni con una superficialità spesso più attratta dalla decadenza del male che dai tanti segni primaverili di riscatto, oggi si ritrovano qui insieme all’intera città per piangere Roberto, Patrizia, Margherita e per pregare per la guarigione di Carmela, Martina, Giuseppe, Luisa, Patrizia, Mya, Anna, Greta, Morena Suamy e Annunziata. Loro – prosegue – sono vittime di un crollo che va ben oltre le macerie di cemento e ferro, assurgendo a simbolo di un crollo sociale che deve essere arginato, prevenuto, evitato, non solo qui ma in tutte le periferie della nostra città, del nostro Sud, della nostra Italia”.
Di giornata del dolore e della solidarietà ha parlato il governatore campano Vincenzo De Luca che non nasconde sconcerto per quanto avvenuto. “Oggi è il giorno del dolore – dice De Luca – poi ci sarà bisogno di due cose: di concretezza amministrativa e rigore. Non si può assistere a una tragedia di queste proporzioni avendo avuto avvertimenti da anni su una situazione di pericolo. Io avrei abbattuto tutto, ma non adesso, 10 anni fa e poi avremmo affrontato l’emergenza sociale che ne deriverebbe dallo sgombero. È sconcertante – conclude De Luca – scoprire che c’erano segnali di pericolo e relazioni tecniche giá da anni che indicavano un pericolo per i residenti”.