Questo parassita si trova in tutto il mondo in acque dolci e calde, come laghi, sorgenti termali, fiumi e piscine mal tenute
Mal di testa, febbre, nausea, vomito, disorientamento e convulsioni. I genitori del 14enne indiano, Afnan Jasim, si sono allarmati e hanno portato in ospedale il figlio per dei controlli. Il padre MK Siddiqui, come riporta la Bbc, si è insospettito da subito: “Ho letto qualcosa sulle convulsioni causate da un’infezione. Non appena mio figlio le ha avute, l’ho portato di corsa all’ospedale”. Al Baby Memorial Hospital di Kozhikode, in India, è intervenuto il dottor Abdul Rauf che ha subito scoperto che si trattava della meningoencefalite amebica primaria (PAM), più comunemente nota come ameba mangia cervello.
La famiglia con il dottor Rauf ha cercato di ricostruire gli ultimi istanti del figlio. Nel momento in cui è emerso che il 14enne si era buttato nella acque di un lago ed è lì che è stata contratta la malattia. “La malattia è stata diagnosticata entro 24 ore dall’insorgenza dei sintomi. – ha detto il dottor dottor Rauf – Le persone non dovrebbero tuffarsi in questi bacini. Questo è un modo sicuro per l’ameba di entrare nel corpo. Se l’acqua è contaminata, l’ameba entra attraverso il naso“. Questo parassita, infatti, si trova in tutto il mondo in acque dolci e calde, come laghi, sorgenti termali, fiumi e piscine mal tenute.
Come riporta la Bbc la malattia causata dall’ameba ha un tasso di mortalità del 97%. Secondo i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC), tra il 1971 e il 2023 solo altre otto persone sono sopravvissute in quattro Paesi: Australia, Stati Uniti, Messico e Pakistan. In tutti i casi, l’infezione è stata diagnosticata tra nove ore e cinque giorni dopo la comparsa dei sintomi. La tempestività ha avuto un ruolo cruciale nella guarigione.