Cronaca

È stata uccisa l’orsa Kj1. Il ministro Pichetto Fratin contro la Provincia di Trento: “La sopressione non è la soluzione”

L’orsa Kj1 è stata uccisa. A deciderlo è stato lo stesso presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti che poche ore fa ha firmato il decreto per l’abbattimento: “Una squadra del Corpo forestale”, si legge nell’annuncio, “è entrata in azione nei boschi sopra Padaro di Arco, dove l’animale era stato localizzato attraverso il radiocollare”. […]

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L’orsa Kj1 è stata uccisa. A deciderlo è stato lo stesso presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti che poche ore fa ha firmato il decreto per l’abbattimento: “Una squadra del Corpo forestale”, si legge nell’annuncio, “è entrata in azione nei boschi sopra Padaro di Arco, dove l’animale era stato localizzato attraverso il radiocollare”.

Secondo la Provincia “era un esemplare pericoloso“. A esporsi contro la decisione, è stato però il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin: “L’ho già detto al presidente Fugatti: la soppressione dei singoli orsi non è la soluzione del problema. Comprendo lo stato d’animo degli amministratori e della popolazione ma oggi viviamo gli effetti di un errore del passato, dovuto a un’incauta scelta di sfruttamento turistico dell’immagine dell’orso in Trentino compiuta 25 anni fa. Certamente una via da percorrere è la sterilizzazione e ci stiamo lavorando con Ispra. Ma questa misura”, aggiunge, se non accompagnata da corretta informazione ai cittadini e da nuove azioni, rischia di essere insufficiente. “Sicuramente come ministro dell’Ambiente ribadisco con forza che la soppressione non può rappresentare la prima e unica soluzione da mettere in atto”, ha concluso il ministro.

L’orsa Kj1 aveva 22 anni ed era la più anziana della popolazione trentina. Secondo quanto riferito dalla Provincia, era identificata come “pericolosa secondo la scala del Pacobace. Lo ha attestato anche Ispra, confermando la necessità di rimuovere l’orsa (classificata ad “alto rischio”) al più presto. L’animale è risultato responsabile di almeno sette interazioni con l’uomo. L’ultima risale allo scorso 16 luglio, ai danni di un escursionista”.