Non li hanno visti arrivare o meglio probabilmente nessuno sapeva neanche esistessero. Eppure Ri Jong Sik e Kim Kum Yong hanno conquistato una storia medaglia d’argento nel ping pong battendo coppie molte più quotate. Un mistero quello dei due atleti, arrivati da Pyongyang a Parigi, che sono stati sconfitti solo dai cinesi. Lui, 24 anni, lei 22 anni, sarebbero stati allenati dai maestri cinesi, se si va invece a cercare traccia di Sik e di Yong, li si scova soltanto al 322/o e al 509/o, secondo una classifica del 2022. In semifinale hanno battuto la coppia di Hong-Kong.

Qualificati alla finale, avevano lasciato sempre gli avversari senza parole: i giapponesi, teste di serie numero 2, sono stati fatti fuori dall’inedita coppia nordcoreana al primo turno. Ai quarti, è toccato agli svedesi: “Non hanno un gioco ortodosso – ha confidato Kristian Karlsson – sono davvero impressionanti per essere dei giocatori mai visti nel circuito. Si sa quanto sia difficile diventare così forti, ma farlo senza competizioni di livello internazionale è incredibile”.

Loro, i due giocatori misteriosi, non parlano con i giornalisti, sorridono poco e anche fra loro non scambiano sorrisi o troppe parole. Alla fine hanno vinto i cinesi per 4-2, ma negli occhi del pubblico sono rimaste due cose: una specie di continuo “balletto” sul posto, prima e dopo gli scambi di gioco, quando gli avversari cercavano concentrazione o si guardavano negli occhi. E poi l’incredibile rapidità di alcuni colpi che i nordcoreani davano l’impressione di avere sempre nel loro repertorio ma di farvi ricorso solo di tanto in tanto. Lì, in quegli scambi velocissimi che assomigliavano a un’arte marziale, c’era tutto il mistero dei pongisti di Kim.

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