La dj francese Barbara Butch, attivista per i diritti Lgbtq e al centro delle polemiche per la performance corale durante la cerimonia delle Olimpiadi di Parigi, ha sporto denuncia per “molestie informatiche”. Butch è diventata “bersaglio di cyberbullismo particolarmente violento” ha spiegato il suo avvocato Audrey Msellati in una nota condivisa su Instagram, rendendo anche note le gravi minacce ai danni dell’artista “minacciata di morte, tortura e stupro”. Ebrea, Butch è stata anche oggetto di insulti antisemiti, oltre che di ingiurie “di carattere omofobo, sessista e grassofobico”.
In una nota personale, l’attivista femminista si è detta ”estremamente onorata di aver potuto partecipare alla cerimonia di apertura” e di aver aver condiviso la propria visione di celebrazione. “Se all’inizio ho deciso di non parlare è per far calmare gli haters, i messaggi che ricevo sono sempre più estremi. Tutto questo per aver avuto la possibilità di rappresentare la diversità del mio Paese attraverso l’arte e la musica, insieme ad altri artisti e gli artisti che ammiro”, ha aggiunto la dj. “Attraverso la mia attività di dj e il mio attivismo, ho sempre promosso l’amore e l’inclusività: per me, questo è ciò che salverà il mondo, anche mentre cade a pezzi“, ha concluso.
Barbara Butch si è esibita durante il tableau intitolato ‘Festivity’ che iniziava con l’immagine di un gruppo di persone seduto al tavolo, tra cui alcune famose drag queen. In molti hanno visto nella rappresentazione una riproposizione in chiave queer dell’ultima Cena di Gesù Cristo, interpretazione che ha suscitato non poche polemiche, e che in realtà era una semplice evocazione di “un banchetto degli dei”. Tra le prime a rispondere, la Conferenza episcopale di Francia che ha parlato di “scene di scherno nei confronti del cristianesimo”. Il direttore artistico della cerimonia, Thomas Jolly, ha però negato di essersi al dipinto di Leonardo da Vinci, affermando invece i essersi voluto riferire ad “una grande cena pagana”. “Volevamo parlare di diversità. Diversità significa stare insieme. Volevamo includere tutti. In Francia abbiamo la libertà artistica“, ha aggiunto Jolly.
L’associazione francese ‘Sos homophobie’ ha rilasciato una dichiarazione a favore di Butch appena uscita la notizia della denuncia: “Sos homophobie dà il suo totale sostegno a Barbara Butch di fronte alle ondate di molestie informatiche che ha subito dopo la cerimonia di apertura: minacce di morte, di tortura, di stupro, insulti antisemiti, omofobi, sessisti e grassofobi. L’odio non passerà”.
@SOShomophobie apporte son soutien total à #BarbaraButch devant la vague de #cyberharcèlement qu’elle subit depuis la #ceremoniedouverture des #JO2024 : menaces de mort, de torture, de viol, injures #antisémites, #homophobes, #sexistes, #grossophobes.
La #haine ne passera pas ✊ pic.twitter.com/yE00CQhouL
— SOS homophobie (@SOShomophobie) July 29, 2024
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