La flessuosità natatoria e la potenza mentale: l'oro a Parigi nei 100 dorso è il manifesto delle sue qualità
Thomas Ceccon ha completato il Grande Slam del nuoto: campione mondiale, europeo, detentore del record del mondo e adesso campione olimpico dei 100 dorso, disputando una gara di grande intelligenza e puntando su quello che ha più degli altri, un talento natatorio meraviglioso che tutto il mondo guarda con continuo stupore. Il ragazzo veneto di 23 anni ha rispettato le attese, riuscendo a gestire un peso mentale quasi insopportabile. L’Italia alle Olimpiadi finora sta facendo bene con gli outsider, mentre in altre discipline tante carte da medaglia più pregiate (anche per decisioni arbitrali discutibili) sono andate a fondo.
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Ceccon ha retto, nonostante una qualifica stiracchiata e una semifinale in cui ha compreso quale finale avrebbero fatto gli avversari. L’ha vinta con la sua flessuosità natatoria e una potenza mentale di analisi e concentrazione del contesto da studiare a scuola. Tutta l’Italia che lo segue sa che Ceccon è un predestinato, ma arrivare all’oro olimpico vuol dire essere un’eccellenza in tutto e lui ha messo a punto ogni tassello per riuscirci. Ceccon è già nell’olimpo del nostro sport perché una medaglia d’oro, perlopiù nel nuoto, disciplina in cui per cento anni praticamente l’Italia non è esistita, è il punto massimo.
Ma non ci si può fermare adesso. Come ha detto lui stesso nelle interviste, con quel suo linguaggio fatto più di silenzi incerti e mezze parole smozzicate, c’è poco da esultare perché da questa mattina è tempo di pensare alle altre gare in cui potrebbe far diventare la sua Olimpiade già enorme, qualcosa di colossale. Voleva i 100 dorso, la gara che ha sempre amato di più e li ha presi. D’altronde è il detentore del record del mondo, stabilito ai Mondiali di Budapest del 2022 con un 51’’60, battendo ancora una volta Murphy e l’altro americano Armstrong. Ma almeno dallo scorso anno, dopo aver visto i tempi che gli altri facevano sui 200 dorso, in lui e nel suo tecnico Alberto Burlina è venuta una folle voglia di doppiare la distanza. La situazione attuale sui 200 dorso maschili infatti è la seguente: ai Mondiali di Fukuoka del 2023, in cui ha trionfato l’ungherese Hubert Kós, la gara è stata vinta con un non esaltante 1’54’’14, mentre quest’anno ancora una volta Ryan Murphy guida le liste stagionali con 1’54’’33. Il record del mondo di Aaron Peirsol è perso nella notte dei tempi dei Mondiali costumati di Roma (1’51’’92) e quindi c’è del campo libero. È chiaro come il livello non sia eccelso e la scelta di Ceccon sia stata molto giusta.
Sarebbe potuto scendere in vasca anche nei 100 farfalla, ma qui la concorrenza era molto più forte, a partire dal padrone di casa Grousset a Caleb Dressel, senza dimenticare il canadese Josh Liendo. Meglio per lui concentrarsi su un’altra staffetta, dopo aver ottenuto il bronzo nella 4×100 stile libero insieme ad Alessandro Miressi, Manuel Frigo e Paolo Conte Bonin nel primo giorno di gare. La 4×100 mista che l’Italia può schierare infatti, con due campioni olimpici nei 100 rana e nei 100 dorso, un Miressi che è sembrato di alto livello nei 100 stile e una farfalla di spessore con Alberto Razzetti può dire la sua per quel posto sul podio che dà le vertigini. Pensare anche solo cinque anni fa di poter arrivare a questo livello era davvero inconcepibile, oggi l’Italia può sognarlo anche e soprattutto grazie a talenti come Thomas Ceccon, il nostro artista della piscina.