Tra banchetti e raccolta sulla piattaforma digitale, la soglia di 500 mila firme per richiedere il referendum abrogativo della legge Calderoli sull’Autonomia differenziata è stata praticamente quasi superata. Manca ancora l’ufficialità, ma in tanti già esultano. L’unico dato certo è quello che arriva dalla raccolta online: a dare l’ultimo aggiornamento è il senatore del Pd Alessandro Alfieri: sono 355 mila e 167 i contrassegni contati sulla piattaforma nel pomeriggio. “Prevediamo di arrivare a 500 mila online all’inizio del weekend”, aggiunge il responsabile Riforme della segreteria dem. Per il leader di Europa Verde Angelo Bonelli, manca anche meno per il raggiungimento della soglia: “Solo 36 ore“.

Partita solo il 26 luglio, la raccolta digitale ha dato un grande impulso alla campagna referendaria. Si aggiungono poi le firme raccolte nelle piazze, “oltre 100 mila ai nostri banchetti nel giro di una settimana”, fa sapere il segretario della Cgil, Maurizio Landini. Mentre fonti parlamentari raccontano un risultato già in tasca: secondo i dati ufficiosi aggregati che arrivano dai banchetti delle varie Regioni le firme sarebbero più di 150 mila. E così la somma, tra online e banchetti, supererebbe di gran lunga il quorum necessario per la Corte di Cassazione.

In serata arriva l’esultanza del leader Giuseppe Conte: “Un segnale potentissimo, una grande ondata di partecipazione che ci ha portato alle 500 mila firme in pochissimi giorni”. Parla di “traguardo davvero importante” la segretaria del Pd, Elly Schlein, che assicura: “Non ci fermeremo qui“. “Siamo riusciti ad unire un largo schieramento che ha visto insieme partiti, forze sociali ed associazioni che si sono mobilitati e organizzati contro una legge che spacca l’Italia. Si tratta di un risultato politico importante e non scontato“.

Il leader di Sinistra italiana Nicola Fratoianni sottolinea lo “straordinario afflusso” proprio ai banchetti, come “risposta del Paese alla controriforma della destra”. Per Bonelli c’è “una fortissima volontà popolare di bloccare questo spacca-Italia”. Per Riccardo Magi di +Europa, “in 10 giorni, tra firme cartacee e digitali, mezzo milione di italiani ha già detto no all’Autonomia differenziata, un successo incredibile che è solo l’antipasto della batosta che aspetta Giorgia Meloni quando i cittadini saranno chiamati a pronunciarsi su questa riforma”.

Il comitato promotore, però, non ha intenzione di fermarsi ai 500 mila contrassegni. L’obiettivo è andare avanti per tenere alta l’attenzione e accrescere la partecipazione dei cittadini, online come nelle piazze. Si punta a un milione di firme, si ripete da più parti.

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