Giustizia & Impunità

Corruzione all’Asp di Messina, c’è anche il deputato Fi Calderone. I pm: “Posti di terapia intensiva per accrescere consenso

Un’inchiesta per corruzione all’Asp di Messina coinvolge il capogruppo di Fi in commissione Giustizia alla Camera, Tommaso Calderone (nella foto), e l’ex assessore alla Sanità siciliana, il meloniano Ruggero Razza. È stato infatti notificato dalla procura di Messina un avviso di conclusione delle indagini per 5 persone, tra cui, oltre i due politici, il segretario particolare di Calderone, Alessio Arlotta, e l’ex commissario straordinario dell’Asp di Messina, Bernardo Alagna.

Un’indagine partita già nel 2020 in pieno periodo Covid per la quale la procura di Messina aveva già chiuso le indagini lo scorso gennaio. Fino ad allora, secondo l’accusa, il forzista, originario di Barcellona Pozzo di Gotto, avrebbe fatto pressioni per la nomina prima a direttore sanitario e poi a commissario straordinario di Alagna. I pm accusavano Calderone anche di avere fatto pressioni sull’allora direttore generale dell’Asp, Paolo La Paglia, per l’apertura del reparto di Terapia intensiva all’ospedale di Barcellona.

Le intercettazioni “dimostrano – scrivevano i pm messinesi – come il direttore generale dell’Asp abbia deliberato di installare due postazioni di terapia intensiva presso l’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto e abbia disposto il trasferimento d’ufficio di due anestesisti dagli ospedali di Patti e Taormina soltanto al fine di accontentare la richiesta dell’on. Calderone, il cui unico scopo era quello di emettere un comunicato stampa per rafforzare il proprio consenso politico-elettorale”.

Dopo la conclusione delle indagini notificata lo scorso gennaio, il deputato forzista ha chiesto di essere sentito dalla procura di Messina, presentando 137 intercettazioni, considerate fino a quel momento non rilevanti. Dopo il suo interrogatorio e il nuovo vaglio delle intercettazioni, adesso una nuova conclusione delle indagini è stata notificata. La nuova di fatto sostituisce la precedente. Stavolta però appare tra gli indagati l’ex assessore alla salute regionale Ruggero Razza, noto per l’inchiesta sui dati Covid da “spalmare”, per il quale è ora a processo. Dalla procura di Messina Razza è accusato di avere fatto pressioni su Alagna per la nomina di Domenico Sindoni quale direttore sanitario dell’Asp 5.

Le accuse nei confronti di Calderone sono invece in buona parte cadute, resta quella di avere promesso di interessarsi alla nomina di Alagna a commissario straordinario dell’Asp, poi effettivamente avvenuto ad agosto del 2021. “L’accusa è già di per sé indicativa, e cioè che avrei “promesso di interessarmi “. Ma è ancora più indicativo che tutte le altre accuse siano venute meno per il semplice motivo che ero totalmente estraneo. Chiederò ancora di essere ascoltato per dimostrare la mia totale estraneità anche per questa ipotesi residuale e banale”, ha commentato Calderone parlando con Ilfattoquotidiano.it. Dopo la notifica della chiusura delle indagini, gli indagati hanno adesso venti giorni per presentare memorie e depositare documentazione relativa alle indagini. Dopodiché si procederà alla richiesta di archiviazione oppure alla richiesta di rinvio a giudizio.