Stava andando in palestra ad allenarsi quando due persone in motorino hanno affiancato l’auto e gli hanno sparato al braccio. Questo è quanto accaduto a Kevin Di Napoli, pugile 28enne di Ostia (coinvolto nelle indagini sulla criminalità organizzata romana). Attualmente agli arresti domiciliari, il pugile si trova in una comunità della provincia di Napoli con il solo permesso di uscire per potersi allenare. Insieme a lui, sull’autovettura c’era Raffaele Scotti – di 62 anni – educatore della struttura sportiva: è in gravi condizioni e ricoverato in prognosi riservata.
Sei anni fa, Di Napoli era stato coinvolto nell’inchiesta Maverik sul clan dei Triassi, che fanno parte della malavita romana. Assolto in appello dall’accusa di aver svolto il ruolo di “picchiatore” per conto di Salvatore Sibio – ex boss di Ostia -, il pugile è ai domiciliari dal 2019 a causa di altri reati commessi. Tra gli altri, potrebbero esserci stati anche dei rapporti con Fabrizio Piscitelli soprannominato “Diabolik”, storico leader della curva nord della Lazio ucciso lo scorso 7 agosto 2019 al Parco degli Acquedotti.
La ricostruzione
Degli ignoti a bordo di uno scooter hanno affiancato l’autovettura e hanno sparato contro il pugile e il passeggero: Kevin Di Napoli è rimasto ferito a un braccio, l’altro viene colpito in modo grave ed è ora ricoverato in gravi condizioni presso l’ospedale Cardarelli dopo aver riportato lacerazioni a polmone, aorta, milza e fegato; il 62enne Raffaele Scotti – educatore della palestra di boxe – risulta in pericolo di vita in quanto anche cardiopatico. È accaduto lungo la Circonvallazione esterna di Napoli, nel territorio di Arpino, frazione del comune di Casoria. Subito dopo, sono intervenuti sul posto i carabinieri Casoria e del Nucleo investigativo di Castello di Cisterna. Secondo le prime ricostruzioni, la sparatoria sarebbe nata nel tentativo di rapinare il pugile che indossava un orologio di valore al polso.