Messi in un angolino, presi in giro. Inquinamento e impraticabilità della Senna non stanno facendo fare solamente una figuraccia alla Francia ma, allo stesso tempo, rischiano di compromettere la preparazione degli atleti che gareggiano in quelle acque. Domenico Acerenza – in gara alle Olimpiadi di Parigi il prossimo 9 agosto nella 10km di nuoto in acque libere – è stato intervistato a Sky Sport per parlare dell’attuale situazione che sta mettendo in difficoltà i diretti interessati: “La sensazione è quella che viene a mancare proprio un principio fondamentale delle Olimpiadi, che è il rispetto. E mi riferisco proprio al rispetto per gli atleti, cioè noi ci sentiamo veramente presi in giro perché non sappiamo dove gareggiare, come gareggiare, quando gareggiamo”.

Gli atleti, che dovrebbero essere i protagonisti delle Olimpiadi, tenuti all’oscuro di tutto. Non solo dei rischi per la loro salute, dovuti ai livelli dei batteri nella Senna che quasi tutti i giorni hanno superato la soglia critica. Un’altra falla grave infatti riguarda proprio gli aspetti agonistici: nessun nuotatore ha mai provato le acque del fiume di Parigi prima d’ora. Si tufferanno in acqua per la prima volta il 9 agosto (forse) senza sapere a cosa andranno incontro. “Tutti si riferiscono solo magari al livello di inquinamento della Senna – ha spiegato Acerenza – ma c’è anche un altro aspetto che è la corrente: dai video che ci mandano purtroppo la corrente è molto forte, quindi poi non abbiamo mai avuto l’opportunità di poterla provare questa location, quindi è tutto un punto interrogativo“. Tante domande e poche certezze per tutti gli atleti coinvolti. Senza testare le acque prima di quella che potrebbe essere la gara più importante della propria vita.

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“Le decisioni vengono prese di notte”
“Noi ci sentiamo veramente messi in un angolino marginale dove non sappiamo cosa fare. Perché forse la gente si dimentica che noi atleti ci prepariamo anni e anni per arrivare a questa manifestazione”, ha ricordato Acerenza, sottolineando come i sacrifici e il duro lavoro per arrivare alle Olimpiadi possano essere compromessi da un’organizzazione che non si sta preoccupando minimamente degli atleti in gara. “A noi ci hanno dato come piano B un lago, ma il giorno undici. Quindi diciamo che fino al giorno undici potranno rinviare la gara e noi lo sapremo soltanto 2/3 ore prima della partenza e la partenza era già alle 7.30 del mattino, quindi lo sapremo di notte”, ha spiegato il nuotate azzurro. Una situazione surreale.

Al via le sfide di triathlon nella Senna
E intanto, la Senna apre le porte al triathlon: dopo i vari rinvii, infatti, le acque – nella giornata di oggi – sono state occupate dagli atleti per la gara femminile (vinta dalla francese Cassandre Beaugrand) e maschile. La decisione è stata presa nella notte dai vari organi di controllo e organizzativi: nonostante le piogge delle ultime ore, il livello di inquinamento sembrerebbe essere tornato improvvisamente agli standard consentiti.

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