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“In Italia operazione di disinformazione su dossier Ue e libertà di stampa. La propaganda va smontata coi fatti”

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L’articolo del Fatto Quotidiano su Giorgia Meloni e i dossier Ue è stato rilanciato dal segretario generale della Federazione europea dei giornalisti, Ricardo Gutiérrez. “Il buon giornalismo è il miglior antidoto alla disinformazione e alla propaganda“, ha scritto su X il segretario dell’European Federation of Journalists (Efj), commentando l’attacco sferrato della presidente del consiglio ad alcuni quotidiani, compreso il nostro giornale.

“In Italia c’è stata una grande operazione di disinformazione da parte della stampa italiana ultraconservatrice e populista (Il Giornale, Il Foglio, Libero) sul rapporto del Media Freedom Rapid Response sulla libertà di stampa e sul report della Commissione europea sullo Stato di diritto”, scrive Gutiérrez sui social. Il riferimento è agli articoli dei quotidiani che sostenevano come “dietro al report Ue” ci fossero alcuni “giornalisti anti Meloni“, indicandoli con nome, cognome e testata (oltre alla cronista del Fatto, cita anche quelli di Repubblica, del Domani e de La Stampa).

Un concetto rilanciato anche da Meloni dalla Cina. Secondo la premier “la Commissione Europea riporta accenti critici di alcuni portatori di interesse, diciamo stakeholder: il Domani, il Fatto Quotidiano, Repubblica…”. Un’affermazione che non corrisponde alla verità. E non solo perché Il Fatto non è autore di alcun report Ue. Come ha raccontato il nostro giornale, infatti, Meloni ha scambiato il dossier del consorzio Media Freedom Rapid Response sulla libertà di stampa con la Relazione sullo Stato di diritto della Commissione Ue. Per questo il segretario generale della Efj ha rilanciato i nostri articoli: “Ben fatto, il suo resoconto preciso e dettagliato dei fatti, così come sono”. Questo, prosegue Gutiérrez, “è il miglior antidoto alla disinformazione e alla propaganda“. E conclude: “Fortunatamente, ci sono ancora giornalisti precisi, concreti e onesti che riescono a smontare, con i fatti, l’odiosa propaganda dei giornali che si sono messi al servizio del governo Meloni, in barba al diritto dei cittadini italiani di essere correttamente informati”.

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