Matteo Renzi, leader di Italia Viva, intercettato fuori da Palazzo Madama, parla con ilFattoQuotidiano.it dopo la sua volontà di schierarsi nel centrosinistra, abbandonando progetti centristi. “Le lezioni politiche che verranno, vediamo se nel 2027 o nel 2026, vedranno uno schieramento intorno a Meloni e a Salvini e uno schieramento di centrosinistra. Se andiamo ciascuno mettendo dei veti, io metto il veto sui grillini, i grillini su di me, quello di sinistra radicale sul moderato cattolico, se giochiamo con i veti, vince Meloni”. Meloni che Renzi boccia senza appello. “Su tutti i temi di merito non risponde a niente e cambia opinione su tutto”.
Dunque Italia Viva stabilmente nel centrosinistra. Più facile a dirsi che a farsi. E lo sa bene anche l’ex presidente del Consiglio. “E’ un’alleanza molto difficile da costruire. Ci vorrà un ‘contratto alla tedesca’ che utilizzò Giuseppe Conte al tempo del governo giallo-verde”. Le tappe di avvicinamento per la costruzione di un nuovo centrosinistra? “La prima tappa di avvicinamento è la raccolta firme per il referendum contro l’autonomia differenziata. Se vinciamo – afferma Renzi – il governo Meloni va a casa. Tecnicamente è la prima balla break che abbiamo da due anni a questa parte”.
Ma tornando al centrosinistra il veto su Renzi è stato espresso chiaramente pochi giorni fa da Conte. “Se ciascuno si tiene i propri veti e poi si perdono le elezioni, poi si risponde ai cittadini – è la replica di Renzi alle dichiarazioni di Conte – se Schlein, Conte e gli altri vogliono sedersi intorno ad un tavolo, noi siamo disponibilissimi a ragionare e a trovare i compromessi che si devono trovare”.
Altra tappa di avvicinamento le elezioni regionali. Liguria, Umbria ed Emilia Romagna. A tenere banco è la possibile candidatura di Andrea Orlando. “E’ stato mio ministro della Giustizia, poi è stato mio rivale alle primarie del Partito democratico, su tante questioni mi sono ampiamente scontrato con lui, perché penso di avere idee molto diverse da lui su tante questioni. Io non so se è Andrea Orlando il candidato – continua il leader di Italia viva – che il centrosinistra pone al tavolo, ma io sono fedele ad un’idea: se non ci sono veti e ci si mette a sedere, non è detto che si faccia l’accordo, ma se io non voglio veti non metto veti – e conclude – noi ci siamo, ma gli errori del centrosinistra in Basilicata con i veti portano a far vincere il centrodestra con i nostri voti. Suggerirei di far vincere il centrosinistra senza veti e con i nostri voti. E’ la politica questa. Ad un certo punto o fai i compromessi e vinci oppure perdi. Vale per la Liguria, per l’Emilia Romagna e per l’Umbria con, speriamo, la sindaca di Assisi”.
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