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Voci di Gaza – “Dormiamo in tenda ma questa non è vita. Combattiamo insetti, caldo soffocante e infezioni dovute alla mancanza d’acqua”

Wafa vive in un campo per sfollati interni ad Al-Mawasi, a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. La sua casa è stata distrutta e non ha potuto continuare il suo lavoro di traduttrice e scrittrice di contenuti. La sua è una dei tantissimi racconti di palestinesi che da un giorno all’altro hanno perso tutto: una carriera avviata, la vita quotidiana in famiglia, una casa comprata dopo anni di sacrifici. “Ora siamo tutti in tenda – racconta a Oxfam – ma non è un modo di vivere dignitoso. Ho perso tutto improvvisamente, proprio quando le cose stavano andando bene”. La donna parla della grave carenza idrica affrontata da coloro che vivono nel campo, della mancanza di acqua per lavarsi che porta a malattie e infezioni, della lotta quotidiana con gli insetti e con il caldo asfissiante.

La distruzione sistematica delle infrastrutture idriche e igienico-sanitarie da parte di Israele hanno portato a gravi carenze, a epidemie e crisi sanitarie a Gaza. In collaborazione con l’associazione palestinese degli Amici Ambientali (PEF), Oxfam ha lavorato per fornire soluzioni di emergenza, per contribuire a soddisfare i bisogni di base delle famiglie sfollate. Ha allestito servizi igienici indipendenti, consegnato serbatoi d’acqua e installato stazioni per il lavaggio delle mani .

Questo racconto fa parte di una serie di testimonianze Voci di Gaza’ raccolte dagli operatori e dai manager di Oxfam a Gaza che ilfattoquotidiano.it ha deciso di pubblicare. L’obiettivo è avere un racconto in prima persona da parte dei civili a Gaza, coloro che stanno pagando il prezzo più alto del conflitto.

LA PETIZIONE – Oxfam ha lanciato una raccolta firme (si può aderire qui) per “fermare tutti i trasferimenti di armi, componenti e munizioni utilizzate per alimentare la crisi a Gaza”. Un appello rivolto ai governi perché non siano “complici delle continue violazioni del diritto internazionale, adempiendo ai loro obblighi legali e garantendo un cessate il fuoco permanente al più presto”.