“Non è stata una gara ad armi pari”. Proprio mentre Angela Carini si ritirava dalle Olimpiadi dopo pochi secondi di match contro Imane Khelif, la premier Giorgia Meloni stava incontrando i giornalisti a Casa Italia. E da lì, praticamente in diretta, ha pronunciato parole di critica nei confronti dell’atleta algerina intersex: “Non ero d’accordo con la scelta del 2021” di ammettere Khelif, “non sono d’accordo oggi. Ringrazio Angela Carini per come si è battuta anche non siamo riusciti a vederla, abbiamo visto solo dei piccoli flash…”. E quando i giornalisti le hanno fatto notare che si era ritirata, ha ribattuto: “Mi dispiace ancora di più, mi ero emozionata ieri quando ha scritto combatterò’ perché in queste cose sicuramente conta anche la dedizione, la testa, il carattere. Però poi conta anche poter competere ad armi pari. E dal mio punto di vista non era una gara pari“.

Alla condanna si è subito unito anche il presidente del Senato Ignazio La Russa: “Il pianto inconsolabile di Angela ci colpisce ma il suo ritiro le fa onore”, ha scritto su X. “L’aspetto in Senato per abbracciarla”. Poco dopo è arrivato anche l’attacco del presidente Fdi della commissione Sport alla Camera Federico Mollicone: “Sul ring di Carini e Khelif non c’era spirito olimpico ma l’ideologia woke. E’ stata dimostrata la superiorità muscolare dell’atleta algerina, come già mostrato da numerose testimonianze. Bene ha fatto l’atleta italiana a ritirarsi. Auspichiamo la protesta formale del Coni a difesa dello spirito olimpico”.

Per Matteo Salvini l’atleta ha fatto bene a ritirarsi: “‘Picchia troppo forte, non è giustò. Brava Angela, hai fatto bene! La nostra atleta si è dovuta ritirare contro Imane Khelif, prima di scoppiare in lacrime per tanti sacrifici andati in fumo”, ha scritto su X. “Una scena davvero poco olimpica: vergogna a quei burocrati che hanno permesso un match che evidentemente non era ad armi pari. Se ne sono accorti tutti in Italia e nel mondo, tranne i distratti commentatori della Rai. Un abbraccio ad Angela, forza!”. È tornata a intervenire anche la ministra per la Famiglia e le Pari opportunità Eugenia Roccella: “Tutta la nostra solidarietà ad Angela Carini”, ha scritto su Facebook, “vittima di un’ideologia che colpisce lei e con lei tutte le donne. Oggi è una pagina nera per le donne, è una pagina nera per lo sport”.

Sul fronte opposto si è espresso il Movimento 5 stelle. “Se c’è una cosa che la vicenda Khelif-Carini dimostra”, ha dichiarato la senatrice Alessandra Maiorino, “è che la divisione manichea uomo/donna, maschio/femmina come coppia di opposti predicata dalla destra, non esiste. E’ un’astrazione di comodo in cui, per convenzione, abbiamo deciso di dividere l’essere umano e interpretare il mondo, ma la natura se ne infischia delle nostre convenzioni, ed è molto più complessa dell’elementare binarismo in cui la destra vorrebbe costringerla. Tra i due opposti, maschio e femmina, esistono infinite varietà e variazioni, e non sono ideologia, sono previste dalla natura umana. E Imane Khelif è evidentemente una di queste variazioni”. E ha chiuso: “Ora gli atteggiamenti possibili sono due: o facciamo finta di niente come hanno sempre fatto i cosiddetti “conservatori”, o apriamo gli occhi e capiamo che in natura queste persone non solo esistono, ma hanno diritto di esistere anche dal punto di vista normativo e delle competizioni sportive, che vanno regolamentate di conseguenza e senza applicare schemi rigidi, né in un senso né nell’altro”.

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