“Non me la sono più sentita di combattere dopo il primo minuto. Ho iniziato a sentire un dolore forte al naso. Non è da me arrendermi, ma proprio perché non ci riuscivo ho detto basta e messo fine al match”. Ci sono la tristezza e sconforto nelle parole di Angela Carini ai microfoni della Rai dopo il ritiro dalle Olimpiadi.
Il suo match di boxe è durato una manciata di secondi di fronte a Imane Khelif, la pugile algerina intersessuale finita al centro della polemica politica per la sua partecipazione alle Olimpiadi di Parigi.
Carini – che dopo aver incassato due pugni al volto ha scelto di abbandonare, consegnando i quarti all’avversaria – ha poi proseguito: “Io sono salita sul ring per mio padre, la scorsa Olimpiade mio padre era in fin di vita, questa era la mia Olimpiade e volevo percorrere l’ultimo chilometro. Se mi sono fermata l’ho fatto solo per la mia famiglia“.
E sulle polemiche hanno accompagnato la vigilia del match: “È stato un incontro irregolare? Non sono nessuno per giudicare o prendere una decisione, se questa ragazza è qui ci sarà un motivo. Io ho combattuto e sono salita sul ring nonostante le mille polemiche che ci sono state”. In lacrime, ha aggiunto: “Mi alleno con mio fratello, ho sempre combattuto con uomini, io non so, ho sentito troppo dolore oggi. Se ho avuto paura di farmi male? Non ho mai avuto paura di farmi male, quando scavalchi il ring sei consapevole di poter andare al tappeto ma non ce la facevo a portare al termine al match”. Subito dopo, l’atleta ha lasciato la mixed zone. Ancora in lacrime.
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