I tre uomini accusati di aver pianificato l’attentato dell’11 settembre 2001 hanno accettato di dichiararsi colpevoli delle accuse di cospirazione e omicidio. Un patteggiamento che li porterà a ottenere una condanna all’ergastolo e a evitare la pena capitale. L’accordo, spiegano i procuratori, ha l’obiettivo di portare un po’ di “definitiva giustizia” al caso, in particolare alle famiglie delle 3mila persone che sono state uccise negli attacchi a New York, al Pentagono e in un campo della Pennsylvania. I tre accusati, Khalid Shaikh Mohammed, Walid bin Attach e Mustafa al-Hawsawi, sono sotto la custodia statunitense dal 2003. Il caso ha proceduto a rilento per oltre un decennio perché i procuratori dovevano stabilire se le torture, subite dai tre uomini durante la detenzione, avessero contaminato le prove contro di loro.

L’accordo è stato raggiunto durante i colloqui con i pubblici ministeri, nel corso di 27 mesi di detenzione a Guantanamo, ed è stato approvato il 31 luglio dal contrammiraglio Aaron C. Rugh, procuratore capo delle commissioni militari. “In cambio dell’abolizione della pena di morte come possibile punizione, i tre imputati hanno accettato di dichiararsi colpevoli dei reati che gli sono contestati, compreso l’omicidio di 2.976 persone“, si legge nella lettera inviata alla famiglie delle vittime, riportata dal New York Times. L’accordo evita un processo che sarebbe potuto durare fino a un anno e mezzo.

Khalid Shaikh Mohammed, ingegnere 59enne che ha studiato negli Stati Uniti, è accusato di aver avuto l’idea di dirottare gli aerei e farli schiantare contro gli edifici. Un piano che ha presentato a Osama bin Laden nel 1996 e che poi ha contribuito a realizzare, addestrando e dirigendo alcuni dei dirottatori. Insieme a Mustafa al-Hawsawi, 55 anni, è stato catturato in Pakistan nel 2003 e detenuto in prigioni segrete della Cia, fino al trasferimento a Guantanamo nel 2006, in attesa del processo. Lì sono stati tenuti per anni in isolamento e torturati. Mohammed è stato sottoposto a 183 round di waterboarding.

La notizia del patteggiamento non è stata ben accolta dalle famiglie delle vittime dell’11 settembre. “Hanno commesso il peggior crimine della storia e dovrebbero ricevere la pena maggiore”, ha detto al New York Post l’ex agente della polizia di New York Jim Smith che ha perso sua moglie negli attacchi. “Sono arrabbiato e deluso dal fatto che i nemici che hanno ucciso migliaia di americani sono ora in grado di aggirare il sistema giudiziario a loro beneficio”, ha messo invece in evidenza Kathy Vigiano, il cui marito è una delle vittime degli attacchi.

In foto, Khalid Shaikh Mohammed, considerato il principale architetto degli attacchi dell’11 settembre 2001

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