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“Imane Khelif non è una boxeur trans. Sfatiamo una bufala”: Vladimir Luxuria dice la sua sull’atleta delle Olimpiadi 2024

L'attivista è intervenuta sul dibattito generato dalla partecipazione della pugile algerina

“Non fatevi prendere per i fondelli, sono tutte fake news. Non è una boxeur trans. Sfatiamo una bufala”. Ha esordito così Vladimir Luxuria nel suo ultimo video postato sul suo profilo Instagram. Questo, poco meno di 24 ore prima del match di boxe, valido per gli ottavi di finale delle Olimpiadi 2024, tra l’algerina Imane Khelif e l’azzurra Angela Carini. Una sfida che si è svolta regolarmente, ma che è durata solo 46 secondi, perché l’atleta italiana ha scelto di ritirarsi.

“Voglio fare questo video per dirvi di non farvi prendere per i fondelli. Non fatevi prendere in giro. Sta circolando questa bufala. Ci ero cascata anch’io all’inizio. Poi ho studiato bene il caso. Hanno messo in giro la notizia che ci sarebbe l’incontro tra la nostra azzurra Angela Carini – e dico subito che tifo per lei perché si tifa sempre per le nostre azzurre – e un’atleta trans, Imane Khelif”, spiega l’attivista italiana. Una presa di posizione molto diretta e precisa per Luxuria, che, in questo caso, si schiera dalla parte della pugile algerina, vittima, a suo avviso, di una massiccia campagna di disinformazione.

“Ci sarebbe tanto da discutere sul concetto di inclusione, di pari opportunità, di non discriminazione che ovviamente non deve confliggere col concetto di lealtà sportiva. Ovviamente, bisogna fare in modo che la gara sia leale. Per fortuna, non lo decido io. Lo decidono gli esperti che compongono il comitato olimpico internazionale. Tra l’altro nato proprio a Parigi nel 1984. Sono loro che studiano la massa muscolare, il livello di testosterone, il peso corporeo e tutto il resto affinché ci sia una competizione. Non solo tra una donna trans e una donna cisgender, quindi nata tale. Anche nel caso in cui una scandinava debba competere con una orientale che ovviamente hanno dei fisici diversi. Anche tra persone trans esistono fisici diversi. Ci sono trans che hanno una corporatura più importante e trans molto esili. Bisogna capire caso per caso, disciplina per disciplina. Nella ginnastica artistica, ad esempio, tutto questo non comporterebbe un problema”.

Ma quale sarebbe la fake news? Vladimir Luxuria, in particolare, si scaglia contro coloro che ritengono Khelif un’atleta transgender. Ma per l’opinionista questo è assolutamente falso. Perché? “Basti pensare che è algerina, che rappresenta l’Algeria, l’aveva già rappresentata nel 2020 a Tokyo durante i Mondiali. In Algeria la transessualità è un reato, così come l’omosessualità. Non avrebbe potuto fare la transizione in Algeria”, spiega Luxuria. Insomma, in base a quanto afferma, la pugile sarebbe perfettamente idonea a gareggiare in una competizione femminile, nonostante il livello del testosterone abbia fatto discutere, considerando anche le dichiarazioni della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che ha parlato di “una lotta non ad armi pari”.

Nonostante le accuse nei confronti dell’algerina, Vladimir Luxuria spiega che “lei è nata donna. Ha solo un problema di livello alto di testosterone. Motivo per il quale Kremlev, il presidente russo della International Boxeur Association, la escluse nei mondiali. Esistono donne che hanno livelli di testosterone più alti. Vi ricordate il caso della sudafricana Caster Semenya? Loro controllano i livelli di testosterone. Stanno usando noi per andare contro Macron come se Macron c’entrasse qualcosa con la scelta delle persone che devono gareggiare, decise dal comitato olimpico internazionale. Loro sono esperti, sono un ente non governativo. Mi chiedo una cosa: perché fomentare ancora l’odio contro di noi che è già abbastanza? Perché non vi interessate di noi quando ci sono problemi di discriminazione, botte, insulti e problemi sul lavoro? Invece dovete utilizzerei per mettere in giro questa notizia secondo la quale le donne nate tali sarebbero in pericolo. Addirittura quel fotomontaggio così volgare dove all’altezza della vagina in costume hanno inserito il messaggio ‘Io non sono un ragazzo’. Spingendo psicologicamente gli uomini ad andare a guardare in quelle parti. Maniaci sessuali! Schifosi! Basta! Basta utilizzarci, basta strumentalizzarci. Siamo stufe. Basta”, conclude Luxuria.