Il leader di Hamas Ismail Haniyeh sarebbe stato ucciso da una bomba sofisticata e telecomandata introdotta di nascosto nella guesthouse di Teheran in cui alloggiava e non da un missile. A sostenere questa tesi è il New York Times che cita sette funzionari mediorientali, tra cui due iraniani e un funzionario statunitense. L’ordigno esplosivo sarebbe stato introdotto di nascosto nell’edificio del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica a Teheran circa due mesi fa. Il Nyt sottolinea che la guesthouse viene utilizzata per ritiri, incontri segreti e “per ospitare ospiti illustri” in visita in Iran, come Haniyeh. I funzionari citati sottolineano che, nonostante l’esplosione abbia mandato in frantumi le finestre e fatto crollare una parte del muro del complesso, i danni all’edificio sono stati minimi, il che indica che è improbabile che si sia trattato di un attacco missilistico.

Intanto migliaia di persone a Teheran hanno preso parte ai funerali del capo politico di Hamas. La cerimonia è iniziata con il presidente del parlamento Mohammad Bagher Ghalibaf e il funzionario di Hamas Khalil al-Hayya che hanno parlato alla folla. La Guida Suprema della Repubblica islamica, Ali Khamenei, ha pregato sulla bara di Haniyeh. Dopo la preghiera di Khamenei durante una cerimonia presso l’università di Teheran, è iniziata la processione funebre verso piazza Azadi, a cui partecipano molti cittadini oltre che funzionari politici, militari e di governo iraniani, riferisce Irna. L’agenzia pubblica video in cui si vedono sfilare migliaia di persone, tra cui molte che sventolano la bandiera della Palestina. Dopo i funerali la salma dovrebbe essere trasferita in Qatar per la sepoltura.

L’Iran vendicherà l’uccisione di Haniyeh, ha ribadito il presidente del Parlamento, Mohammad Baqer Qalibaf, che insieme all’esponente di Hamas, Khalil al-Hayya, ha preso la parola durante la cerimonia. L’Iran “eseguirà sicuramente l’ordine della Guida Suprema” Ali Khamenei di vendicare Haniyeh, ha detto Qalibaf, che rivolgendosi alla folla che scandiva lo slogan “Morte a Israele, morte all’America”, ha aggiunto: “È nostro dovere rispondere al momento giusto e nel posto giusto”. Al-Hayya, capo delle relazioni estere del gruppo palestinese, ha giurato che “lo slogan di Ismail Haniyeh, ‘Non riconosceremo Israele’, rimarrà immortale”, sottolineando che la lotta di Hamas contro Israele andrà avanti “finché non sarà sradicato dalla terra della Palestina”. Nella notte, riporta il Jerusalem Post, Teheran ha annunciato la chiusura del proprio spazio aereo sino alle 5 (ora italiana) del mattino. Analisti militari riferiscono che l’Iran avrebbe inoltre informato in queste ore Qatar e Arabia Saudita della sua intenzione di effettuare un attacco contro Israele, chiedendo a Doha e Riad di non consentire l’utilizzo del loro spazio aereo allo Stato ebraico o agli Stati Uniti.

Nel frattempo Tel Aviv si blinda: il portavoce delle forze di difesa israeliane Daniel Hagari ha dichiarato che l’esercito è “in stato di massima allerta”. Nessuna modifica alle linee guida civili, ma “siate vigili”, ha detto mentre secondo l’emittente Canale 12 “decine di caccia sono già sulle piste di decollo. L’esercito e l’aviazione israeliani sono pronti alla difesa ma anche all’attacco”. Nel Nord del Paese – oggetto in serata di lancio di razzi dal Libano – intanto cresce l’allarme: tutte le uscite dei militari dalle unità combattenti di terra, aria e mare, così come nelle formazioni di addestramento dell’Idf, sono state sospese, riferisce Maariv. Inoltre, è stata emanata un’ordinanza per estendere il perimetro di sicurezza delle fabbriche nel nord da 4 a 40 km dal confine con il Libano, per evitare fughe di ammoniaca e altre sostanze. Le fabbriche dovranno ridurre la quantità di queste sostanze nei loro impianti. Parallelamente, il Magen David Adom, il servizio di ambulanze ha condotto un’esercitazione per prepararsi a una possibile guerra.

Sul fronte civile, le compagnie Usa Delta Air Lines e United Airlines hanno sospeso i voli per Tel Aviv. La United Airlines avrebbe dovuto operare due voli tra Newark e Tel Aviv mercoledì pomeriggio, ma entrambi i servizi sono stati sospesi a causa del deterioramento della situazione della sicurezza nella regione. La compagnia ha comunicato ai passeggeri: “Il vostro volo è stato cancellato a causa dei disordini in Medio Oriente. La vostra sicurezza è la nostra priorità. Sappiamo che questo ha un impatto sui vostri piani e ci scusiamo per l’inconveniente”. La Delta Air Lines avrebbe dovuto operare un volo da New York JFK a Tel Aviv mercoledì pomeriggio, ma la compagnia aerea ha comunicato ai passeggeri che il servizio era stato cancellato per “ragioni di sicurezza” e per la “sicurezza dei nostri passeggeri e dell’equipaggio”. La decisione di sospendere i voli per Tel Aviv è stata presa lo stesso giorno in cui il Dipartimento di Stato americano ha emesso un avviso di viaggio in cui si raccomandava ai cittadini americani in Israele di evitare il confine con il Libano e la Siria a causa delle crescenti tensioni tra Hezbollah e Israele.

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