Dopo il +15% di giugno, il mercato italiano dell’auto ha proseguito la sua crescita anche il mese scorso, seppur con qualche rallentamento: 124.806 nuove immatricolazioni contro le 119,247 di luglio 2023, ovvero il 4,7% in più. Un risultato che ha portato il cumulato gennaio-luglio a quota 1.011.259: +5,2% rispetto ai primi sette mesi dell’anno passato ma, attenzione, -18,2% rispetto a gennaio-luglio 2019. In pratica manca all’appello quasi un’auto su cinque rispetto al periodo pre-covid, i cui livelli sono dunque ancora lontani.

Per quanto riguarda le alimentazioni, da segnalare la sostanziale tenuta della benzina (-0,2%), il crollo del diesel (perso un quarto dei volumi) e la ripresa del GPL (+11,4%). Continuano a non ingranare le auto elettriche, che dopo il sussulto di giugno sono rientrate nella loro nicchia: 3,4% del totale (a luglio 2023 era il 3,8%). Non migliore fortuna per le plug-in, che si fermano al 3,9% in calo dello 0,5%. Ma le vere vincitrici sono le ibride, sia full che mild, che insieme valgono ben il 40% del mercato.

Giova poi ricordare, come fa il Centro Studi Promotor in una nota, che gli incentivi non stanno funzionando come ci si aspettava: “restano ancora fondi da utilizzare per il 69,8% dello stanziamento per auto ibride con emissioni da 21 a 60 grammi di CO2 al chilometro e il 41,4% dello stanziamento per le auto tradizionali con emissioni da 61 a 135 grammi di CO2 al chilometro. Vi sono quindi ancora difficoltà per utilizzare integralmente gli incentivi varati ad inizio giugno e ovviamente difficoltà ancora maggiori esistono per le vendite di auto non assistite da incentivi”.

Il rallentamento nella crescita delle vendite di auto nuove è per lo più riconducibile, secondo un’analisi del CSP e l’opinione degli addetti ai lavori, alla delicata situazione economica del Paese, con il livello dei prezzi molto elevato ed i consumi delle famiglie in calo: situazione in cui l’acquisto di una vettura nuova viene rimandato a tempi migliori, e che porta a stime di fine anno intorno a 1.620.000 immatricolazioni complessive, il 3,4% in più rispetto al 2023 (ma ancora, il 15% in meno rispetto al 2019), come precisa l’Unrae (l’associazione dei costruttori esteri operanti in Italia).

Il prossimo 7 agosto, infine, il ministro Urso ha convocato un Tavolo Automotive al MIMIT: quella sarà l’occasione per discutere dei problemi del settore e, auspicabilmente, gettare le basi per una strategia triennale riguardante gli incentivi. Il problema dello scarso potere d’acquisto delle famiglie italiane, tuttavia, rimane.

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