Se si dovesse individuare una gallina dalle uova d’oro dell’economia sarda, sicuramente una risposta giusta sarebbe l’aeroporto di Cagliari. Data la centralità dell’area metropolitana cagliaritana per la Sardegna e l’aumento continuo dei flussi turistici, l’aeroporto di Cagliari va a gonfie vele. Non che i lavoratori del settore facciano la bella vita o siano tranquilli (tra precariato, turni di lavoro ostici e bassi salari), ma questa è un’altra storia.
La storia che voglio raccontare è quella di una gallina dalle uova d’oro, costruita coi soldi pubblici e con la fatica di tante lavoratrici e lavoratori del settore, appunto l’aeroporto di Cagliari, che i proprietari hanno deciso di privatizzare.
Oggi nella società di gestione dell’aeroporto di Cagliari la maggioranza delle quote societarie è in capo a un ente pubblico, la Camera di commercio di Cagliari e Oristano. Da quanto è dato sapere, nella futura holding le quote di tale ente verrebbero cedute a soggetti privati. Lo schema prevede l’81% dell’azionariato equamente diviso tra F2i e Camera di Commercio (40,5% a testa), 10% alla Fondazione di Sardegna e 9% al fondo Blackrock. Questo processo andrebbe di pari passo con una fusione dei processi gestionali e delle scelte strategiche dei tre aeroporti sardi (oltre Cagliari, Olbia e Alghero), nella quale a farla da padrone sarebbe il fondo F2i.
Blackrock è uno dei più grandi fondi d’investimento al mondo. Ha una enorme capacità di influenzare le scelte dei governi dell’Occidente. È uno degli attori più importanti nel campo della finanza, cioè dell’economia, cioè del potere, al mondo. Larry Fink, numero uno di Blackrock, ha parlato quale ospite d’onore all’ultimo G7 di Fasano, in Puglia, e dal tono e contenuto del suo discorso sembrava che stesse dicendo ai politici cosa fare, e non come invece Blackrock fosse pronta ad aiutare la politica. Il mondo all’inverso, insomma. Quali interessi porterà avanti Blackrock nel sistema aeroportuale cagliaritano e sardo? Il suo o quello dei sardi? Con un investimento che per loro è una goccia del loro enorme patrimonio, faranno bene o male alle sarde e ai sardi?
Su F2i il ragionamento è diverso. F2i è una partecipata pubblica, con una presenza di Cassa Depositi e Prestiti e delle maggiori fondazioni bancarie italiane. Ha una caratterizzazione diversa rispetto a Blackrock. Nondimeno, nessuno può sinceramente essere sicuro che perseguirà l’interesse esclusivo delle sarde e dei sardi, e non di altri gruppi più o meno aderenti o vicini al proprio nucleo societario.
Nei giorni scorsi la Regione Sardegna ha annunciato che la fusione degli aeroporti sardi portata avanti da questi soggetti, capitanati dal fondo di investimento F2i, può procedere, e che la Regione avallerà questo processo partecipandovi con una quota poco influente. È un errore. Significa cedere la gallina dalle uova d’oro.
Se proprio non si vuole ribaltare il ragionamento, si partecipi con una quota almeno pari al 10%. La Regione Sardegna deve salvaguardare questo asset strategico e garantire un servizio pubblico che faccia gli interessi dei cittadini sardi.
Cosa pensa il sindaco di Cagliari, sindaco anche dell’Area metropolitana? Cosa ne pensano i consiglieri regionali? I Cinque Stelle, aderenti al gruppo europeo “La Sinistra”, che si oppone da sempre a queste politiche, da che parte stanno?