Regione Lombardia, dopo i tagli previsti da due delibere approvate mesi fa ai fondi destinati ai caregiver famigliari per le persone con disabilità grave e gravissima, mette a disposizione ulteriori 8,5 milioni di euro in occasione dell’assestamento di bilancio. Lo ha stabilito il 29 luglio a beneficio solo delle persone con disabilità gravissima (Misura B1) e non grave (Misura B2) il Consiglio regionale con una delibera contenente l’aggiornamento della programmazione regionale del Fondo Non Autosufficienza (FNA). Si tratta di un altro provvedimento del Pirellone, a seguito dei 2 milioni annunciati il 29 maggio per ripristinare i contributi ai caregiver delle persone con gravissima disabilità che in precedenza si volevano tagliare. Canta vittoria la maggioranza di centrodestra a guida leghista: “Con uno sforzo economico notevole – dichiara l’assessora alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità, Elena Lucchini (Lega) – la Regione è riuscita a integrare ulteriori risorse proprie nel Bilancio di assestamento per 8,5 milioni di euro, scongiurando anche l’eventualità di liste d’attesa su Misura B1. Questo stanziamento ha portato la quota di fondi regionali a 41 milioni di euro per un totale complessivo di circa 133 milioni di euro per la disabilità gravissima per il 2024. Un aumento notevole, considerato come, a inizio 2023, le risorse del bilancio regionale a integrazione dell’FNA, ammontavano a 23 milioni di euro”.

“Ci sentiamo presi in giro” – Chi vive direttamente la fragilità dei propri figli contesta però l’annuncio. “Ci sembra di vivere in una tragicommedia”, denuncia a ilfattoquotidiano.it l’associazione Nessuno E’ Escluso. “In pratica nei mesi scorsi si votano dei tagli pesantissimi, poi si ripristinano parzialmente i contributi idonei tra l’altro non per tutti gli aventi diritto e ora si annuncia a gran voce che Regione Lombardia è molto virtuosa con i caregiver delle persone con disabilità. E’ un giochino che ormai tutti hanno compreso. Noi non resteremo in silenzio davanti a questa presa in giro” dichiarano. In totale sono circa 10,5 milioni di euro stanziati, tra giugno e fine luglio, che le organizzazioni locali che tutelano i diritti delle persone con disabilità chiedevano a gran voce da inizio anno per vedere garantito il sostegno economico mensile ed evitare la creazione di liste d’attesa fortemente discriminatorie. Il Pirellone ha stanziato queste risorse dopo mesi di lotta e proteste, con ben due importanti manifestazioni di piazza delle persone con disabilità e delle loro famiglieche non si vedevano da oltre dieci anni e successivamente al ricorso al Tar da parte di 28 associazioni del Comitato Caregiver Famigliari B1 B2 affondate. “Confermiamo che continueremo a procedere con il ricorso e anzi valuteremo con gli avvocati se ci sono nuovamente gli estremi per richiedere la sospensiva precedentemente ritirata, visto che un taglio, seppur ridotto, comunque ci sarà”, spiega il Comitato a ilfattoquotidiano.it.

Resta il taglio del 75% ai contributi economici alle famiglie delle persone con grave disabilità a carico (Misura B2)– Alcuni problemi restano come la limitazione temporale delle risorse stanziate valide solo per il 2024, i tagli rimasti ai sostegni dei caregiver delle persone con disabilità grave (Misura B2) che passano da 400 euro a 100 euro mensili e resta, in ogni caso, una sforbiciata di 85 euro al mese (Misura B1) che potranno essere eventualmente rimborsati a fine anno solo a fronte di rendicontazione obbligatoria con ulteriore carico burocratico a gravare pesantemente sulle spalle delle famiglie con persone con gravissima disabilità. “Ci domandiamo come mai questi soldi sono spuntati fuori solo a fine luglio dato che erano ben note le necessità e i bisogni degli aventi diritto che sono circa 10mila persone in Lombardia”, affermano alcune organizzazioni locali. Il Comitato Caregiver Famigliari B1 B2 affondate, che riunisce decine di associazioni che per prime si sono mobilitate il 23 marzo contro i tagli con un flash-mob molto partecipato, non si sente rassicurato e spiega le sue ragioni. “Ci sono voluti”, dice il Comitato al Fatto.it “oltre sette mesi per trovare altri 8,5 milioni di euro, ma il taglio dei contributi della B1 non si annulla completamente ma viene solo ancora una volta rimodulato creando altri disagi a famiglie con soggetti assai fragili a carico”. Il Comitato, che riunisce decine di associazioni composte per la stragrande maggioranza di genitori caregiver, aggiunge che “ancora una volta oltre al taglio di 85 euro (dal primo settembre), rimane il taglio del 75% dei contributi della B2, oltre al fatto che resta “lo scippo” del Fondo caregiver, con il quale si restituirà ai caregiver a fine anno fondi che erano già destinati per legge a loro (ma solo dietro rendicontazione) e non si hanno notizie dei tanto propagandati servizi di assistenza diretta che restano al palo”.

Ledha: “Finalmente Regione Lombardia dà una risposta certa alle tante persone con gravissima disabilità e ai loro caregiver” – Su un tono più soddisfatto si muove invece la Lega per i diritti delle persone con disabilità che ha riconosciuto la promessa mantenuta da parte del Pirellone in un incontro avvenuto il 29 maggio nel quale il presidente Fontana aveva assicurato ad alcune organizzazioni convocate che sarebbero arrivate le risorse richieste dal mondo associativo. In quell’occasione il governatore leghista aveva incontrato le principali organizzazioni delle persone con disabilità che siedono ai tavoli istituzionali: Ledha, Fand Lombardia, la portavoce del Forum del Terzo settore, Anffas Lombardia e Anmic. “Eravamo in attesa di questa delibera”, dice il presidente di Ledha, Alessandro Manfredi. “Questa delibera è il risultato dell’impegno costante delle associazioni di persone con disabilità che per più di sei mesi hanno interloquito con le istituzioni e le parti politiche per scongiurare i tagli inizialmente previsti dal Piano regionale per la non autosufficienza. Ed è il risultato – aggiunge Manfredi – della manifestazione del 16 aprile cui hanno partecipato più di mille persone con disabilità che sono scese in piazza per difendere i propri diritti”. Il numero uno della Ledha sottolinea che “il Consiglio regionale ha approvato un ordine del giorno che impegna la Giunta a prevedere le risorse necessarie sul Fondo nazionale per la non autosufficienza (Fna) per il 2025 già nel bilancio di previsione”. Manfredi conclude precisando che “la delibera approvata dalla Giunta il 29 luglio si applica solo all’anno in corso e l’odg approvato dal Consiglio ci dà la possibilità di iniziare a ragionare e confrontarci sulle soluzioni da mettere in atto il prossimo anno. Per evitare che le persone con disabilità e i loro caregiver debbano vivere la stessa situazione di incertezza”.

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