Il caso Khelif-Carini finisce al centro di un incontro istituzionale ai massimi livelli. La premier Giorgia Meloni, fa sapere palazzo Chigi, ha ricevuto nel proprio albergo di Parigi il presidente del Cio (Comitato olimpico internazionale) Thomas Bach, con cui ha parlato anche del “tema delle regole per garantire equità nelle gare sportive”, dopo che la pugile italiana Angela Carini si è ritirata in pochi secondi dal match olimpico contro la rivale Imane Khelif, atleta intersessuale e iperandrogina. “Siamo rimasti d’accordo di restare in contatto per riconoscere lo stesso background scientifico e rendere la situazione più comprensibile, perché lei (Khelif, ndr) è una donna ed ha fatto competizioni per sei anni a livello internazionale”, dice all’Ansa il presidente del Cio commentando il faccia a faccia. “Condividiamo punti di vista e siamo d’accordo sul chiarire e migliorare il background scientifico di cui abbiamo parlato”, ha aggiunto Bach. Durante l’incontro – a cui ha preso parte anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò – si è parlato anche delle prossime Olimpiadi di Milano Cortina 2026: “La premier ha confermato il pieno supporto del governo per il successo dei prossimi Giochi invernali”, ha riferito il numero uno del Comitato.

Il ritiro di Carini si è trasformato immediatamente in un caso politico: già nei giorni precedenti al match, d’altra parte, dalla destra si erano levate voci scandalizzate contro la partecipazione di Khelif (esclusa dai Mondiali nel 2023 a causa di standard differenti nella misurazione dei livelli ormonali). “Dal mio punto di vista non era una gara ad armi pari”, ha detto Meloni, volata a Casa Italia proprio nel giorno dell’incontro. Mentre il leader leghista e vicepremier Matteo Salvini si è scagliato contro il Cio: “Vergogna a quei burocrati che hanno permesso un match che evidentemente non era ad armi pari”. Venerdì in un’intervista alla Gazzetta l’atleta azzurra ha negato che il suo forfait sia stato condizionato dalle pressioni (anche implicite) arrivate dalla politica: “Mi sono arresa, c’era qualcosa che non andava. Secondo me è un segno di maturità e non di debolezza capire quando è il momento di farsi da parte. Non c’era nulla di programmato, è stata una scelta d’istinto”.

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La versione di Angela Carini: “Il mio ritiro? Nulla di programmato, ma una scelta d’istinto. Mi scuso per non aver salutato Khelif”

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