Il dirigente della Jihad islamica palestinese Muhammad al-Jabari, considerato il vicecapo dell’unità per la produzione di armi dell’organizzazione, è stato ucciso in un raid aereo condotto nella notte su un condominio di Gaza city, che ha causato in totale quattro morti. Lo riferiscono le Idf, le forze armate israeliane, affermando che ad al-Jabari era “stata affidata la produzione di armi dell’organizzazione nella Striscia di Gaza settentrionale” nonché “la distribuzione di stipendi e denaro ai terroristi”. Inoltre, aggiunge l’esercito di Tel Aviv, il militante ucciso “ha preso parte attiva nel tentativo di ripristinare le capacità di produzione di razzi e le infrastrutture dell’organizzazione”.

Le Idf hanno anche comunicato di aver ucciso nei giorni scorsi più di trenta uomini armati in combattimenti ravvicinati, nel sud della Striscia di Gaza. Inoltre, nel corridoio di Netzarim – nel centro dell’enclave – i militari israeliani hanno individuato una cellula di uomini armati che uscivano da un tunnel e ordinato un attacco con i droni. Nella stessa zona, durante le operazioni della Brigata corazzata di riserva di Harel, un elicottero d’attacco ha colpito un edificio utilizzato come deposito di armi.

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