Kamala Harris ottiene, come da attese, la nomination democratica ed entra nella storia come la prima donna afroamericana e di origini indiane a essere candidata alla presidenza degli Stati Uniti. “Sono onorata, abbiamo molto lavoro da fare”, ha detto l’attuale vicepresidente dopo essersi assicurata i voti dei delegati necessari per la designazione. Le procedure di voto virtuale sono iniziate giovedì e già più di 2.350 delegati hanno indicato la Harris, regalandole così la maggioranza necessaria.

“Una delle mie migliori decisioni è stata scegliere Kamala Harris come vicepresidente. Ora sarà la nostra candidata, non potrei essere più orgoglioso. Vinciamo“, ha scritto su X Joe Biden. Le votazioni si chiuderanno ufficialmente lunedì alle 18, quando potrebbe essere noto anche il nome del suo vice. Harris incontrerà i finalisti della corsa alla vicepresidenza durante il fine settimana. Solo successivamente, secondo indiscrezioni, annuncerà la sua scelta.

In pole position per l’incarico c’è il governatore della Pennsylvania Josh Shapiro, nei confronti del quale comunque molti democratici nutrono dubbi. Ebreo praticante – secondo i critici – potrebbe alienare il voto dei progressisti e dei gruppi pro-palestinesi, rendendo così ancora più in salita la strada per battere Donald Trump e conquistare la Casa Bianca. Porta però in dote uno stato che, altrimenti, sarebbe probabilmente conquistato da Donald Trump nelle elezioni di novembre. Nella rosa dei papabili figurano anche i governatori di Minnesota e Kentucky, Tim Walz e Andy Beshear, e il senatore dell’Arizona Mark Kelly.

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