Il generale sì, il medico pacifista no. La scuola secondaria di primo grado di Verbania non sarà dedicata a Gino Strada ma continuerà a fare memoria del generale Luigi Cadorna. A bloccare l’iter burocratico per modificare l’intitolazione è la nuova giunta di centro destra capitanata dal leghista Giandomenico Albertella. Con una delibera di giunta firmata nei giorni scorsi dal sindaco architetto 66enne e dal segretario comunale Giovanni Boggi, i nuovi inquilini del Palazzo di piazza Garibaldi, hanno annullato la scelta dell’amministrazione precedente che aveva dato l’ok a favore della proposta dell’istituto comprensivo di ricordare il fondatore di Emergency.

L’idea era nata nel 2021 poco dopo la morte ad agosto del chirurgo pacifista. Il 23 settembre, alla ripresa delle lezioni, il collegio docenti aveva approvato questa iniziativa condivisa il 27 ottobre (sempre del 2021) dal Consiglio d’istituto del comprensivo Rina Monti Stella di Verbania Pallanza. A quel punto si era espresso l’allora primo cittadino del Partito Democratico che nella delibera di allora sottolineava come “con questa intitolazione la scuola intende proporre la figura di Gino Strada come punto di riferimento per i giovani e per la società, come esempio di italiano e di eroe di guerra e di pace”.

Una serie di altri passaggi erano in corso per arrivare al traguardo di un cammino voluto dalla comunità scolastica. A mettere il bastone tra le ruote ci ha pensato Albertella che ha rispolverato la Legge 1188 del 23 giugno 1927 ove si prevede che “l’intitolazione debba essere riferita a persone decedute da oltre dieci anni e che quando sono trascorsi meno di dieci anni è necessario coinvolgere nella decisione anche il ministero dell’Interno tramite il Prefetto”. E visto che questa procedura ancora non è conclusa, la giunta ha pensato di fermarla proprio “ritenendo preferibile effettuare altra valutazione in ordine all’eventuale individuazione di diverso spazio o edificio pubblico che, per finalità funzionale, presenti maggior coerenza con l’impegno professionale e volontaristico profuso dal dott. Gino Strada”.

A restare a bocca aperta è la figlia del fondatore di Emergency, Cecilia Strada che a Il Fatto Quotidiano.it spiega: “Mi spiace molto. Quando lo scorso maggio sono passata a Verbania mi avevano raccontato di questo progetto, un’idea voluta da chi la scuola la vive, dagli studenti, dagli insegnanti, dal personale. A loro va il mio abbraccio e la mia gratitudine”. Una decisione che ha mandato su tutte le furie anche il coordinamento provinciale Verbano-Cusio-Ossola del Partito Democratico che in un comunicato dice: “Apprendiamo con stupore e sconcerto del provvedimento dell’amministrazione, una scelta ideologica, che nega il rispetto dell’autonomia scolastica e la decisione libera e consapevole di chi la scuola la vive tutti i giorni, per fare un favore a gruppi politici vicini all’attuale amministrazione che non hanno perso tempo nel bollare il lavoro di studenti e insegnanti come cancel culture”.

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