Tecnologia

Startup World Cup: si terrà a Palermo in ottobre l’edizione dedicata alle startup dai paesi del Mediterraneo

Il prossimo 11 ottobre 2024, Palermo diventerà il palcoscenico di uno degli eventi più importanti nel mondo delle startup: la Mediterranean Startup World Cup. Questa prestigiosa competizione, organizzata da Pegasus Tech Ventures, società di venture capital con sede nella Silicon Valley, riunirà nella città siciliana 66 startup provenienti da 22 Paesi del Mediterraneo, pronte a sfidarsi per un’opportunità unica: l’accesso diretto alla finale della Startup World Cup a San Francisco, dove in palio ci sarà un premio di 1 milione di dollari.

L’evento, che si svolgerà nella storica location dei Cantieri Culturali alla Zisa, rappresenta una tappa regionale della competizione globale e vedrà la partecipazione di oltre 30 investitori internazionali, tra cui quattro dei più importanti fondi americani, con un portfolio complessivo di 2,3 miliardi di dollari. La giornata sarà caratterizzata da presentazioni, incontri di networking e interventi da parte di alcuni dei più affermati imprenditori e investitori della Silicon Valley, rendendo Palermo il cuore pulsante dell’innovazione nel Mediterraneo.

Con l’obiettivo di creare un ambiente propizio al dialogo e alla crescita, l’accesso all’evento sarà riservato esclusivamente su invito, garantendo così che startup, investitori e addetti ai lavori possano interagire in un contesto altamente concentrato e produttivo. La Mediterranean Startup World Cup non sarà solo un’occasione per fare networking, ma un trampolino di lancio verso il panorama globale dell’innovazione. Abbiamo avuto modo di intervistare Francesco Cracolici, CEO e fondatore di Nomadic Minds, l’artefice dell’arrivo di questo evento in Italia.

Come è nata l’idea di portare lo Startup World Cup in Italia e cosa ti ha spinto a scegliere Palermo come sede dell’evento?
L’idea di portare lo Startup World Cup in Italia è nata dalla mia esperienza come giudice in vari eventi dello Startup World Cup e dal successo ottenuto recentemente organizzando un evento in Mongolia per l’Asia centrale. Durante quell’evento abbiamo attirato investitori con un capitale complessivo di circa 4 miliardi di dollari e startup da vari paesi della regione. Questo successo mi ha ispirato a replicare l’iniziativa nella mia città natale, Palermo. Palermo è una città con un grande potenziale e una storia ricca, ma spesso trascurata nei circuiti delle startup. L’evento a Palermo attirerà alcune delle migliori startup del Mediterraneo e circa 30 investitori con quasi 10 miliardi di capitale, creando un’opportunità unica per l’ecosistema locale.

Quali sono le principali differenze che hai notato tra gli ecosistemi startup italiani e quelli internazionali che hai avuto modo di osservare e vivere?
La principale differenza tra l’ecosistema italiano e quelli internazionali, specialmente nei mercati emergenti, è la disponibilità di talenti e le opportunità di crescita. In Italia abbiamo moltissimi talenti di alto valore, ma spesso queste persone sono costrette a emigrare per opportunità migliori all’estero, dove gli stipendi e le condizioni sono più favorevoli. Inoltre, la cultura imprenditoriale in Italia tende a essere più lenta rispetto ad altri paesi come Inghilterra, Francia, Germania o Stati Uniti. Le storie di successo in Italia spesso richiedono molti anni di duro lavoro, mentre in altri paesi le startup possono emergere e crescere più rapidamente.

Puoi raccontarci qualche dettaglio sui programmi di accelerazione che hai gestito su tre continenti e sulle partnership di rilievo che hai sviluppato?
Ho gestito programmi di accelerazione in numerosi paesi tra cui Francia, Silicon Valley, Asia e Sud-Est Asiatico. Inoltre, sono stato consulente per una banca di sviluppo europea. Questo mi ha permesso di finanziare e supportare oltre 300 startup in circa 30 paesi, con un capitale complessivo raccolto superiore a 290 milioni di dollari. Una delle storie di successo più significative è quella di BeU, un’azienda fondata da un imprenditore cinese che ha creato un servizio di food delivery in Etiopia, ispirato dal successo di modelli simili in altre parti del mondo. Oggi BeU ha una valutazione superiore alle 9 cifre e impiega 30.000 persone. Un’altra azienda che ho seguito e supportato con grande piacere è MaxAb, un unicorno egiziano che aiuta oltre 50.000 piccoli mom-and-pop shop e piccoli commercianti ad aumentare i loro margini. Questo supporto ha migliorato significativamente la qualità della vita di migliaia di famiglie.

Quali competenze e caratteristiche ritieni siano essenziali per una startup che desidera competere a livello internazionale, specialmente nei circuiti più performanti?
Per competere a livello internazionale, è fondamentale avere una chiara strategia di mercato e una forte capacità di adattamento. Esistono due approcci principali: l’importazione di tecnologie esistenti in mercati nuovi e l’esportazione di tecnologie migliorate in tutto il mondo. Le startup italiane spesso devono concentrarsi sull’esportazione, migliorando tecnologie esistenti per renderle più economiche o più efficienti. Inoltre, è cruciale avere un team solido, un prodotto innovativo e la capacità di scalare rapidamente.

Quali sono gli obiettivi principali della Mediterranean Startup World Cup e quale impatto ti aspetti che abbia sull’ecosistema innovativo del Mediterraneo?
Gli obiettivi principali della Mediterranean Startup World Cup sono due. In primo luogo, creare un evento di grande valore per startup e investitori, facilitando connessioni significative tra loro. In secondo luogo, portare Palermo e la Sicilia al centro dell’ecosistema delle startup, attirando l’attenzione globale e posizionando la regione come un hub chiave per l’innovazione nel Mediterraneo. Speriamo che l’evento diventi un appuntamento annuale di rilievo e contribuisca a stimolare la crescita economica e l’innovazione nella regione.

Che consigli daresti agli aspiranti imprenditori italiani che vogliono raccogliere capitali e crescere a livello internazionale, considerando la tua esperienza con investitori come Justin Mateen e Peter Thiel?
Il mio consiglio principale è di concentrarsi sulla creazione di un’azienda straordinaria e irresistibile per gli investitori. Non è solo una questione di fare un pitch perfetto o sviluppare relazioni, ma di costruire un prodotto o servizio così innovativo e di valore che gli investitori non possono ignorarlo. Ricordate che molti investimenti nascono dall’outbound, ovvero dagli investitori che cercano attivamente opportunità interessanti. Se la vostra azienda è abbastanza forte, saranno loro a trovarvi. Pertanto, focalizzatevi sulla creazione di qualcosa di veramente eccezionale e di valore per attirare l’attenzione e gli investimenti necessari.