Nuova polemica sul caso Khelif-Carini e clamoroso scontro tra due istituzioni sportive. Da una parte l’International Boxing Association e dall’altra il Comitato olimpico. L’Iba infatti assegnerà ad Angela Carini, che ha abbandonato il combattimento contro l’algerina Imane Khelif ai Giochi di Parigi 2024 dopo 46 secondi del primo round, il premio in denaro riconosciuto ai pugili che vincono la medaglia d’oro. Una decisione che rafforzerà la polemica tutta politica sul match e che ha visto anche le dichiarazioni della premier Giorgia Meloni e del presidente del Senato Ignazio La Russa. Ma la federazione italiana ha fatto sapere che il premio non è stato accettato.

“Non potevo guardare le sue lacrime – ha dichiarato il presidente Umar Kremlev -. Non sono indifferente a queste situazioni e posso assicurare che proteggeremo ogni pugile. Non capisco perché si voglia uccidere il pugilato femminile. Solo le atlete idonee dovrebbero gareggiare sul ring, in nome della sicurezza”. Subito dopo il ritiro la pugile azzurra, che non ha salutato l’avversaria, si era inginocchiata a terra piangendo. Kremlev ha aggiunto poi che l’Iba sosterrà Sitora Turdibekova dell’Uzbekistan, sconfitta da Lin Yu-ting di Taipei cinese, anch’essa ritenuta non eleggibile dall’Iba nel 2023. Il premio – una novità introdotta a maggio dall’Iba nell’ottica di sostenere gli atleti, gli allenatori e le Federazioni nazionali – ammonta in totale a 100mila dollari: 50mila al campione e/o campionessa (o, come in questo caso d’eccezione, Carini), 25mila alla federazione e altri 25mila all’allenatore.

La risposta del Cio – La risposta del Comitato olimpico, che ha già chiarito che la pugile nordafricana gareggia perché è donna, non si è fatta attendere. “La decisione della Iba di premiare Angela Carini? La dice lunga sulla credibilità dei responsabili dell’Iba, basta veder i loro commenti sul Cio e sulla Francia. Non vogliamo dargli alcuna attenzione” dichiara il portavoce del Cio Mark Adams rispondendo in conferenza stampa al Main Press Centre di Parigi 2024. Subito dopo il controverso match il Cio aveva difeso l’atleta algerina intersex e iperandrogina: ovvero, una donna con una eccessiva produzione di ormoni maschili (androgeni), in particolare di testosterone: “Ogni persona ha il diritto di praticare sport senza discriminazioni. L’Iba escluse l’algerina dal Mondiale 2023 perché aveva “cromosomi XY”, mentre secondo i test previsti dal Comitato olimpico internazionale i suoi valori rispettano le soglie stabilite per competere in campo femminile. Intanto, Khelif combatterà oggi nei quarti di finale contro l’ungherese Anna Luca Hamori: vincendo, sarebbe già sicura della medaglia di bronzo.

La federpugilato italiana- “In merito al comunicato stampa diramato dall’IBA (International Boxing Association), relativamente all’offerta economica avanzata dal Presidente IBA Umar Kremlev a favore della FPI, la Federazione Pugilistica Italiana smentisce quanto riportato da alcuni media riguardo l’ipotesi di accettazione di qualsivoglia premio in denaro”.

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