Caso Khelif, quale sarebbe la genetica giusta? Probabilmente quella italiana
“Quella lì? Quello lì è un trans!”
“Ma se gareggia con le donne…”
“Eh, perché oggi non si capisce più niente. Ma te lo dico io che è trans!”
Da come me lo diceva, da quell’espressione di chi la sa lunga, ho pensato che dietro alla sua aria virile e sprezzante una certa conoscenza del mondo transessuale dovesse avercela. Mah, chissà.
“Se questa è una donna”, mi chiedeva insistente, mostrandomi foto di Imane Khelif col mento squadrato, i capelli addirittura corti e le braccia – incredibile a dirsi per chi fa boxe – forti e muscolose.
Niente: sul suo telefono – e più tardi avrei scoperto anche sulla sua bacheca Facebook – aveva tutte le prove fotografiche, le evidenze scientifiche e le incontrovertibili certezze sul sesso di Khelif. Come mai avesse tante foto del genere sul suo telefono? Quale occulta passione nascondessero? Mah, chissà.
In rete, nell’oracolo onnisciente dei social, altri santificavano il suo stesso credo: quello lì è un trans. Non una trans e nemmeno una persona trans: un trans. Un uomo che combatte contro le donne, un galletto che se la prende con le femmine. “Se la mettesse con un uomo e poi vediamo…” diceva il mio amico a mo’ di sfida, lanciata con impavido slancio su una tastiera, dietro uno schermo, a 2000 km di distanza, commentando un post di ciccioalpha78.
Il problema è che lui e migliaia di altri “temerari qualcuno” (che prima dei social sarebbero stati dei nessuno) sono tantissimi, sono milioni e il baccano che montano è talmente grosso che deve intervenire il Cio a chiarire quello che si sa fin dalle qualificazioni: Imane Khelif è una donna iperandrogina, produce cioè una quantità maggiore di testosterone.
“E questo la rende imbattibile!” replica sempre dal pulpito del suo telefonino zeppo di foto virili il mio amico, senza sapere che sono tante le donne che hanno malmenato e sconfitto l’algerina nella sua carriera.
“E però così il match con Angela Carini, l’italiana, non è ad armi pari” replicano altri, sempre sui social, tra cui la premier (o il premier?) Giorgia Meloni. Lei no, lei non è un “temerario qualcuno” su Facebook.
Allora mi chiedo: cosa vuol dire battersi ad armi pari nello sport?
Perché nel basket io ho visto playmaker alti 180 cm sbattere la fronte contro gli addominali di giganti a cui la genetica ha dato una possanza fisica superiore. Perché nell’atletica ho visto caraibici con cromosomi dalla muscolatura esplosiva ben più dei nostri. Perché nella maratona ho visto kenyoti asciutti come lastre radiologiche avere in sorte un dna capace di sopportare meglio la fatica. Hanno la colpa di essere per natura più alti, più veloci, più resistenti? Quali sono le armi pari nella genetica? Qual è la genetica giusta?
È probabilmente bianca come la maggioranza degli italiani, alta come la maggioranza degli italiani. È lo standard che abbiamo in testa, la visione egocentrica che abbiamo del mondo e che sul mondo pretendiamo di proiettare. Noi, il metro. Noi, sempre nel giusto. Anche dopo il chiarimento del Cio.
Magari il talento scritto nel dna italico non sarà l’altezza, non sarà la forza. Magari invece è proprio quello lì: avere comunque, sempre ragione.
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La Redazione
Roma, 8 gen. (Adnkronos) - "Sulla separazione delle carriere si rischia di fare il bis del premierato". Lo ha detto Enrico Borghi, capogruppo di Italia Viva al Senato, a Sky Tg 24.
"Ci siamo trovati un premierato che non era un premierato. Attenzione a non arrivare a un esito simile su un tema così delicato come la separazione delle carriere - ha spiegato -. Anche questa riforma ha una tara di fondo. E’ stata inserita in un pacchetto di maggioranza frutto di un patto leonino: Forza Italia ottiene la separazione delle carriere, la Lega l’autonomia differenziata, Fratelli d’Italia il premierato. Questo algoritmo funziona se tutte le sue componenti vanno avanti".
"Avendo già un problema sul tavolo con l’autonomia differenziata, che è stata scritta malissimo, il rischio è che si sia infilata la separazione delle carriere in un treno che potrebbe deragliare", ha concluso Borghi.
Roma, 8 gen. (Adnkronos) - "Aspetto gli amici del popolo delle Enews a Firenze, sabato prossimo, 11 gennaio. Ci sono tante cose da festeggiare insieme: i miei 50 anni sono solo la scusa per riunire un po’ di bella gente al Teatro Cartiere Carrara di Firenze (accanto al casello di Firenze Sud). Tra le altre cose potremo aprire una bottiglia anche al proscioglimento di Open, non trovo posto migliore di Firenze per farlo. Ma dovremo parlare soprattutto di futuro". Lo scrive Matteo Renzi nella enews.
"Abbiamo molte idee per questo 2025 che ci aspetta e proveremo a fare un’agenda puntuale. E lanceremo una visione per il futuro dell’Italia: chi ci governa tira a campare senza un sogno per le prossime generazioni. Noi ci proveremo. Inutile dire che non c’è festa se non si mangia: ci aspetta quindi un pranzo tradizionale toscano. Pappa col pomodoro, ragù di cinta senese, il brunelleschiano peposo all’imprunetana, gelato tipico fiorentino. E voi direte: chi paga? Svelerò il nome del nostro finanziatore in diretta sabato. Ma nel frattempo se avremo cibo e vino toscano, vogliamo cantare (anche) napoletano. Ho letto infatti che nella mia città c’è stata una polemica nella notte di Capodanno perché a un giovane beneventano è stato impedito di cantare in napoletano. Proveremo a recuperare saldando il debito di riconoscenza che abbiamo tutti verso la musica napoletana", sottolinea Renzi.
"Ah, inutile dire che compiere 50 anni un po’ mi fa effetto eh… ho iniziato a scrivere le enews che ne avevo 25. Il tempo passa per tutti. E naturalmente tanti sono i pensieri. Penso ai volti degli amici che continuano a camminare insieme per costruire un’Italia più giusta. Ma penso anche ai volti degli amici che non ci sono più perché in questi 25 anni ci hanno lasciato per sempre. Ai loro volti va il primo pensiero commosso e grato. Perché per chi crede alle relazioni umane la politica è comunque una questione di volti prima ancora che di voti".
Roma, 8 gen. (Adnkronos) - “L’Europa e l’Italia devono andare avanti dal punto di vista tecnologico perché è vero che noi abbiamo inventato la radio con Guglielmo Marconi e dalla radio è iniziato un processo di modernizzazione tecnologica mondiale, ma il mondo va avanti. L’Europa si deve dare una strategia perché se siamo in ritardo, gli altri non si fermeranno. Dobbiamo capire la tecnologia. Il mio telefono è stato fatto in America, ma la società telefonica con la quale sono abbonato compra tecnologie cinesi, che si intromettono nelle comunicazioni e che Trump non voleva che crescessero in Occidente, quelle di Huawei e Zte". Lo dichiara il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, a Coffee Break su La7.
"La Vodafone, che ha il maggior numero di abbonati, è stata comprata da una società ‘extracomunitaria’, la Swisscom che sta in Svizzera quindi in hn Paese che non fa parte dell'Unione Europea. La rete di Tim è stata comprata da una società americana che si chiama Kkr da dove passano tante comunicazioni. Questo per dire che siamo in un mondo molto complicato e l’Europa è in ritardo, e gli altri non ci aspetteranno solo perché siamo quelli di Machiavelli e di Marconi”, conclude.
Roma, 8 gen. (Adnkronos) - "Incombe sul bilancio delle famiglie anche la Tassa Salvini. Quest’uomo un tempo incappucciava gli autovelox per non farli funzionare, ora fa cassa con le multe. E – cosa drammatica – attacca le associazioni che si occupano di sicurezza stradale da sempre minacciando di portarle in tribunale perché hanno osato contraddire i suoi dati, sbagliati o quantomeno parziali". Lo scrive Matteo Renzi nella enews.
"Se Salvini davvero denuncerà le associazioni che combattono le morti sulle strade noi siamo pronti a fare una raccolta fondi per le spese legali degli avvocati che difenderanno queste associazioni. Affermo che Matteo Salvini è ridicolo e imbarazzante. E sono pronto a un confronto pubblico con lui sulle questioni della sicurezza stradale. Sulla puntualità dei treni, no, mi sentirei in imbarazzo per lui: non sono un maramaldo".
Roma, 8 gen. (Adnkronos) - "Siamo alla canna del Gas. Sta aumentando il prezzo in modo preoccupante. E meno male che dieci anni fa prendendoci gli insulti di mezza Puglia abbiamo mandato avanti il progetto Tap salvando l’Italia da una crisi senza precedenti. Il Governo parla di tutto tranne che delle bollette, domandatevi perché… Anno nuovo, bollette nuove, stipendi vecchi". Lo scrive Matteo Renzi nella enews.
Roma, 8 gen. (Adnkronos) - "Bloomberg ha scritto che Giorgia Meloni ed Elon Musk stanno chiudendo un accordo per dare al miliardario americano 1.5 miliardi di dollari per un progetto di sicurezza e comunicazioni in Italia. Non entro nel merito. Voglio solo che sia chiaro che in Italia vige ancora la democrazia parlamentare". Lo scrive Matteo Renzi nella enews.
"Se il Governo vuol fare un’operazione del genere (Palazzo Chigi ha smentito di aver firmato, non ha smentito la trattativa) devono venire in Aula il Ministro della Difesa e il Ministro dello Sviluppo economico a spiegarci perché Musk sì ed altri no. E da dove prendono i soldi. Le sorelle Meloni sono abituate a decidere quello che vogliono nei vertici in famiglia premiando i vari amichetti. Ma l’amichettismo non può essere la regola in questo Paese. Se vogliono dare i soldi a Musk, che io considero un genio assoluto e che sono andato volutamente a incontrare da privato cittadino otto anni fa nel quartier generale di Tesla ma che non può disporre dei governi a suo piacimento, Giorgia ci metta la faccia e venga a dire perché in Aula. Sbaglio?".
Roma, 8 gen. (Adnkronos) - "Cecilia Sala deve essere riportata a casa. Subito. Il regime iraniano l’ha presa in ostaggio e in questi casi si fa lo scambio di prigionieri. Anche se è brutto da dirsi, lo scambio va fatto. Ogni giorno che Cecilia passa nel carcere di Evin a Teheran è una sconfitta per il nostro Paese. Qualcuno dovrà pur dirlo chiaramente: liberare una giornalista è un dovere per le Istituzioni di questo Paese, liberare Cecilia Sala è una necessità impellente". Così Matteo Renzi nella enews.
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Fabio Manenti
Giornalista e portavoce del sindaco di Ragusa
Olimpiadi Parigi 2024 - 3 Agosto 2024
Caso Khelif, quale sarebbe la genetica giusta? Probabilmente quella italiana
“Quella lì? Quello lì è un trans!”
“Ma se gareggia con le donne…”
“Eh, perché oggi non si capisce più niente. Ma te lo dico io che è trans!”
Da come me lo diceva, da quell’espressione di chi la sa lunga, ho pensato che dietro alla sua aria virile e sprezzante una certa conoscenza del mondo transessuale dovesse avercela. Mah, chissà.
“Se questa è una donna”, mi chiedeva insistente, mostrandomi foto di Imane Khelif col mento squadrato, i capelli addirittura corti e le braccia – incredibile a dirsi per chi fa boxe – forti e muscolose.
Niente: sul suo telefono – e più tardi avrei scoperto anche sulla sua bacheca Facebook – aveva tutte le prove fotografiche, le evidenze scientifiche e le incontrovertibili certezze sul sesso di Khelif. Come mai avesse tante foto del genere sul suo telefono? Quale occulta passione nascondessero? Mah, chissà.
In rete, nell’oracolo onnisciente dei social, altri santificavano il suo stesso credo: quello lì è un trans. Non una trans e nemmeno una persona trans: un trans. Un uomo che combatte contro le donne, un galletto che se la prende con le femmine. “Se la mettesse con un uomo e poi vediamo…” diceva il mio amico a mo’ di sfida, lanciata con impavido slancio su una tastiera, dietro uno schermo, a 2000 km di distanza, commentando un post di ciccioalpha78.
Il problema è che lui e migliaia di altri “temerari qualcuno” (che prima dei social sarebbero stati dei nessuno) sono tantissimi, sono milioni e il baccano che montano è talmente grosso che deve intervenire il Cio a chiarire quello che si sa fin dalle qualificazioni: Imane Khelif è una donna iperandrogina, produce cioè una quantità maggiore di testosterone.
“E questo la rende imbattibile!” replica sempre dal pulpito del suo telefonino zeppo di foto virili il mio amico, senza sapere che sono tante le donne che hanno malmenato e sconfitto l’algerina nella sua carriera.
“E però così il match con Angela Carini, l’italiana, non è ad armi pari” replicano altri, sempre sui social, tra cui la premier (o il premier?) Giorgia Meloni. Lei no, lei non è un “temerario qualcuno” su Facebook.
Allora mi chiedo: cosa vuol dire battersi ad armi pari nello sport?
Perché nel basket io ho visto playmaker alti 180 cm sbattere la fronte contro gli addominali di giganti a cui la genetica ha dato una possanza fisica superiore. Perché nell’atletica ho visto caraibici con cromosomi dalla muscolatura esplosiva ben più dei nostri. Perché nella maratona ho visto kenyoti asciutti come lastre radiologiche avere in sorte un dna capace di sopportare meglio la fatica. Hanno la colpa di essere per natura più alti, più veloci, più resistenti? Quali sono le armi pari nella genetica? Qual è la genetica giusta?
È probabilmente bianca come la maggioranza degli italiani, alta come la maggioranza degli italiani. È lo standard che abbiamo in testa, la visione egocentrica che abbiamo del mondo e che sul mondo pretendiamo di proiettare. Noi, il metro. Noi, sempre nel giusto. Anche dopo il chiarimento del Cio.
Magari il talento scritto nel dna italico non sarà l’altezza, non sarà la forza. Magari invece è proprio quello lì: avere comunque, sempre ragione.
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Roma, 8 gen. (Adnkronos) - "Sulla separazione delle carriere si rischia di fare il bis del premierato". Lo ha detto Enrico Borghi, capogruppo di Italia Viva al Senato, a Sky Tg 24.
"Ci siamo trovati un premierato che non era un premierato. Attenzione a non arrivare a un esito simile su un tema così delicato come la separazione delle carriere - ha spiegato -. Anche questa riforma ha una tara di fondo. E’ stata inserita in un pacchetto di maggioranza frutto di un patto leonino: Forza Italia ottiene la separazione delle carriere, la Lega l’autonomia differenziata, Fratelli d’Italia il premierato. Questo algoritmo funziona se tutte le sue componenti vanno avanti".
"Avendo già un problema sul tavolo con l’autonomia differenziata, che è stata scritta malissimo, il rischio è che si sia infilata la separazione delle carriere in un treno che potrebbe deragliare", ha concluso Borghi.
Roma, 8 gen. (Adnkronos) - "Aspetto gli amici del popolo delle Enews a Firenze, sabato prossimo, 11 gennaio. Ci sono tante cose da festeggiare insieme: i miei 50 anni sono solo la scusa per riunire un po’ di bella gente al Teatro Cartiere Carrara di Firenze (accanto al casello di Firenze Sud). Tra le altre cose potremo aprire una bottiglia anche al proscioglimento di Open, non trovo posto migliore di Firenze per farlo. Ma dovremo parlare soprattutto di futuro". Lo scrive Matteo Renzi nella enews.
"Abbiamo molte idee per questo 2025 che ci aspetta e proveremo a fare un’agenda puntuale. E lanceremo una visione per il futuro dell’Italia: chi ci governa tira a campare senza un sogno per le prossime generazioni. Noi ci proveremo. Inutile dire che non c’è festa se non si mangia: ci aspetta quindi un pranzo tradizionale toscano. Pappa col pomodoro, ragù di cinta senese, il brunelleschiano peposo all’imprunetana, gelato tipico fiorentino. E voi direte: chi paga? Svelerò il nome del nostro finanziatore in diretta sabato. Ma nel frattempo se avremo cibo e vino toscano, vogliamo cantare (anche) napoletano. Ho letto infatti che nella mia città c’è stata una polemica nella notte di Capodanno perché a un giovane beneventano è stato impedito di cantare in napoletano. Proveremo a recuperare saldando il debito di riconoscenza che abbiamo tutti verso la musica napoletana", sottolinea Renzi.
"Ah, inutile dire che compiere 50 anni un po’ mi fa effetto eh… ho iniziato a scrivere le enews che ne avevo 25. Il tempo passa per tutti. E naturalmente tanti sono i pensieri. Penso ai volti degli amici che continuano a camminare insieme per costruire un’Italia più giusta. Ma penso anche ai volti degli amici che non ci sono più perché in questi 25 anni ci hanno lasciato per sempre. Ai loro volti va il primo pensiero commosso e grato. Perché per chi crede alle relazioni umane la politica è comunque una questione di volti prima ancora che di voti".
Roma, 8 gen. (Adnkronos) - “L’Europa e l’Italia devono andare avanti dal punto di vista tecnologico perché è vero che noi abbiamo inventato la radio con Guglielmo Marconi e dalla radio è iniziato un processo di modernizzazione tecnologica mondiale, ma il mondo va avanti. L’Europa si deve dare una strategia perché se siamo in ritardo, gli altri non si fermeranno. Dobbiamo capire la tecnologia. Il mio telefono è stato fatto in America, ma la società telefonica con la quale sono abbonato compra tecnologie cinesi, che si intromettono nelle comunicazioni e che Trump non voleva che crescessero in Occidente, quelle di Huawei e Zte". Lo dichiara il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, a Coffee Break su La7.
"La Vodafone, che ha il maggior numero di abbonati, è stata comprata da una società ‘extracomunitaria’, la Swisscom che sta in Svizzera quindi in hn Paese che non fa parte dell'Unione Europea. La rete di Tim è stata comprata da una società americana che si chiama Kkr da dove passano tante comunicazioni. Questo per dire che siamo in un mondo molto complicato e l’Europa è in ritardo, e gli altri non ci aspetteranno solo perché siamo quelli di Machiavelli e di Marconi”, conclude.
Roma, 8 gen. (Adnkronos) - "Incombe sul bilancio delle famiglie anche la Tassa Salvini. Quest’uomo un tempo incappucciava gli autovelox per non farli funzionare, ora fa cassa con le multe. E – cosa drammatica – attacca le associazioni che si occupano di sicurezza stradale da sempre minacciando di portarle in tribunale perché hanno osato contraddire i suoi dati, sbagliati o quantomeno parziali". Lo scrive Matteo Renzi nella enews.
"Se Salvini davvero denuncerà le associazioni che combattono le morti sulle strade noi siamo pronti a fare una raccolta fondi per le spese legali degli avvocati che difenderanno queste associazioni. Affermo che Matteo Salvini è ridicolo e imbarazzante. E sono pronto a un confronto pubblico con lui sulle questioni della sicurezza stradale. Sulla puntualità dei treni, no, mi sentirei in imbarazzo per lui: non sono un maramaldo".
Roma, 8 gen. (Adnkronos) - "Siamo alla canna del Gas. Sta aumentando il prezzo in modo preoccupante. E meno male che dieci anni fa prendendoci gli insulti di mezza Puglia abbiamo mandato avanti il progetto Tap salvando l’Italia da una crisi senza precedenti. Il Governo parla di tutto tranne che delle bollette, domandatevi perché… Anno nuovo, bollette nuove, stipendi vecchi". Lo scrive Matteo Renzi nella enews.
Roma, 8 gen. (Adnkronos) - "Bloomberg ha scritto che Giorgia Meloni ed Elon Musk stanno chiudendo un accordo per dare al miliardario americano 1.5 miliardi di dollari per un progetto di sicurezza e comunicazioni in Italia. Non entro nel merito. Voglio solo che sia chiaro che in Italia vige ancora la democrazia parlamentare". Lo scrive Matteo Renzi nella enews.
"Se il Governo vuol fare un’operazione del genere (Palazzo Chigi ha smentito di aver firmato, non ha smentito la trattativa) devono venire in Aula il Ministro della Difesa e il Ministro dello Sviluppo economico a spiegarci perché Musk sì ed altri no. E da dove prendono i soldi. Le sorelle Meloni sono abituate a decidere quello che vogliono nei vertici in famiglia premiando i vari amichetti. Ma l’amichettismo non può essere la regola in questo Paese. Se vogliono dare i soldi a Musk, che io considero un genio assoluto e che sono andato volutamente a incontrare da privato cittadino otto anni fa nel quartier generale di Tesla ma che non può disporre dei governi a suo piacimento, Giorgia ci metta la faccia e venga a dire perché in Aula. Sbaglio?".
Roma, 8 gen. (Adnkronos) - "Cecilia Sala deve essere riportata a casa. Subito. Il regime iraniano l’ha presa in ostaggio e in questi casi si fa lo scambio di prigionieri. Anche se è brutto da dirsi, lo scambio va fatto. Ogni giorno che Cecilia passa nel carcere di Evin a Teheran è una sconfitta per il nostro Paese. Qualcuno dovrà pur dirlo chiaramente: liberare una giornalista è un dovere per le Istituzioni di questo Paese, liberare Cecilia Sala è una necessità impellente". Così Matteo Renzi nella enews.