“Chi l’ha visto? è un fortino, su di me è difficilissimo fare pressioni”. Federica Sciarelli rilascia pochissime interviste ma quando lo fa si toglie tutti i sassolini dalle scarpe: rimette a posto i pezzi del puzzle, smentisce le notizie che la riguardano, non ha problemi anche a ribattere ai politici o a dire ciò che della Rai non le piace. Come ha fatto nell’intervista concessa oggi a La Repubblica, nella quale rivela che i vertici della tv pubblica hanno insistito perché restasse alla guida del programma sbanca ascolti di Rai3.
PERCHÉ FEDERICA SCIARELLI HA DECISO DI RESTARE A CHI L’HA VISTO? – Si è parlato molto negli ultimi anni di un possibile addio di Federica Sciarelli alla conduzione di Chi l’ha visto? e la giornalista non solo lo conferma, ma spiega perché ha deciso di restare. Fondamentali sono state le parole di Filomena e Gildo Claps, la mamma e il fratello di Elisa Claps (la ragazza uccisa nel ’93 a Potenza da Danilo Restivo, ndr), del cui caso la Sciarelli si è occupata per anni per arrivare alla verità. Perché è rimasta? “Hanno giocato tanti fattori. Sono una spugna, assorbo il dolore, non è facile”, ammette. “Quando pensavo di lasciare ho chiesto di occuparmi di politica o di libri. Ho parlato con Filomena e Gildo Claps prima di decidere. Facendo Chi l’ha visto? ti senti utile”. A questo si è aggiunto il pressing dei vertici Rai: “Mi sono stati col fiato sul collo per farmi rimanere. Per la Rai Chi l’ha visto? è un fiore all’occhiello. L’ascolto è doppiamente importante, viene riconosciuta la serietà”.
TELEMELONI, GLI ATTACCHI DELLA LEGA E IL RAPPORTO CON LA POLITICA – A domanda diretta su come ci si senta a lavorare in una “Rai assediata”, come la definisce nell’intervista la giornalista di La Repubblica, la Sciarelli rivela: “Ho scritto al direttore generale Giampaolo Rossi quando insisteva perché restassi: te l’hanno detto che sono atea comunista e materialista?”. Poi ribadisce che “Chi l’ha visto? è un fortino” e che su di lei è difficilissimo fare pressioni. Ne sanno qualcosa Salvini (“mi attaccava, la mamma guardava il programma”) e Gasparri (“gli ho risposto”). “I giornalisti devono essere liberi e non essere più realisti del re”. Quanto alla fuga dalla Rai di molti artisti, ha le idee chiarissime: “Chi se n’è andato ha fatto una trattativa. A Fabio Fazio non è stato rifatto il contratto dal vecchio Cda, e non c’era TeleMeloni. Mi dispiace tanto che sia andato via”.
LE CRITICHE ALLO STRAVOLGIMENTO DI RAI3 E AI PROGRAMMI CONCORRENTI – Più che le critiche per TeleMeloni, alla Sciarelli non piace la nuova organizzazione della Rai, con l’addio alle reti e l’introduzione della divisione in generi, riforma introdotta dal vecchio Cda. “Non è stata una rivoluzione sana, con Corsini ho un rapporto civilissimo e gliel’ho detto: non è possibile che tutti gli approfondimenti siano nelle mani di una persona. Si deve variare”, commenta senza filtri. Ha un pensiero preciso anche sulla perdita d’identità totale di Rai3: “Chi vede Rai 3, l’ho spiegato ai dirigenti, è abituato a persone come me e Ranucci, che vanno in onda anche un po’ spettinate, senza le cosce di fuori. Se cambi target perdi spettatori”. Meglio la cara vecchia TeleKabul? “Ce lo siamo tenuto come una spilletta ma c’era libertà. Non eravamo servi. Ho fatto un concorso per entrare in Rai, non mai ho dovuto ringraziare nessuno. Come sono, sono”. Poi la stoccata finale ai programmi concorrenti: “Fanno Chi l’ha visto? ovunque, siamo come La settimana enigmistica, vantiamo il più alto numero di imitazioni. Il guaio è che si occupano di scomparsi, omicidi e poi di seni rifatti e chirurgia estetica. Qualcosa non funziona”.