“Così impari a impicciarti dei figli degli altri”. Avrebbe pronunciato questa frase l’uomo di 57 anni, con precedenti per furto e lesioni, che ha accoltellato più volte alla pancia e al braccio Domenico Pennizzotto, dipendente comunale di 63 anni responsabile dell’Ufficio Reti del quartiere Santo Stefano di Bologna. La violenta aggressione, messa in atto nel primo pomeriggio di venerdì, è avvenuta al bar del Baraccano in via Santo Stefano, dove si trovava la vittima.
La vittima è stata colpita con una lama da 21 centimetri. Pennizzotto è stato immediatamente soccorso da alcuni presenti. Approfittando del caos, l’aggressore è riuscito a fuggire, ma è stato fermato dagli agenti in una stradina limitrofa. In tasca nascondeva tre coltelli, di cui uno ricoperto di sangue. La vittima è stata portata al Maggiore in codice 3, quello di massima gravità, dove ha subito un’operazione.
Si indaga sulle ragioni del gesto che potrebbe essere legato alla precedente attività di Pennizzotto come assistente sociale. Nel 2017 i figli dell’aggressore erano stati affidati in via esclusiva alla moglie dopo la separazione. Nel 2013 l’uomo, secondo i media locali, aveva già tentato di uccidere, sempre tramite accoltellamento, il compagno della ex. In stato di fermo, è in attesa di convalida nei prossimi giorni.
Secondo quanto ricostruito ascoltando testimoni e visionando filmati di videosorveglianza, quello di ieri potrebbe essere stato un agguato premeditato: il 57enne infatti già il giorno prima si era presentato al bar del Baraccano, probabilmente in attesa della vittima. Gli investigatori si dicono convinti che l’intenzione dell’aggressore fosse di uccidere: “Nove fendenti accertati – ha detto il capo della Squadra mobile di Bologna Stefano Pititto – portano a ritenere che l’obiettivo fosse ben più grave del ferimento”. Le condizioni del dipendente comunale sono in lieve miglioramento: è stato operato e resta in terapia intensiva, ma sarebbe fuori pericolo di vita.