Federico Ruffo fece rumore con la sua famosa inchiesta a “Report” sulla ‘Ndrangheta e i legami con la Juventus. “È stato il lavoro della vita, ma dal giorno della messa in onda ho smesso di vivere”, ha detto il giornalista ospite de La Terrazza della Dolce Vita, condotto da Simona Ventura e il neo marito Giovanni Terzi. Poi ha raccontato dello striscione esposto allo stadio che sbeffeggiava il grande Torino sulla strage di Superga: ”Dalle intercettazioni era emerso che gli Ultrà avevano patteggiato con il responsabile della security della Juventus per far entrare quello striscione”.
“Io mi aspettavo con ingenuità che tutti avessero rispetto nei confronti della verità e mi dessero solidarietà. – ha detto Ruffo – Agnelli invece sventolava le sentenze e diceva che a Report ci eravamo sbagliati. Ma la storia dell’Ultras era surreale. La sentenza diceva che aveva portato oltre i controlli di sicurezza uno striscione da dodici per sei metri. Ma le telecamere mostrano la finanza che lo perquisisce e non trova nulla. Andrea Agnelli non poteva non sapere come era entrato allo stadio lo striscione che sbeffeggiava la strage di Superga”.
“Ho anche sorpreso due persone con della benzina sul mio terrazzo – ha ricordato – Il mio cane ha cominciato ad abbaiare verso il terrazzo. Pensavo fosse un gatto e invece ho trovato due persone con della benzina. Questa è storia giudiziaria”.
Lo aveva spiegato molto bene con un video diffuso sui social di “Report” nel 2018, Ruffo che cosa era accaduto a casa sua: “Ero tornato tardissimo. Passo gran parte della settimana a Torino, dovevano sapere che ero a casa. Stavo dormendo quando ho sentito un rumore da fuori, era la ciotola del cane. Il mio cane ha iniziato ad abbaiare tantissimo. Sono uscito a piedi nudi e sono scivolato su un lago di benzina. Sono caduto a terra riempendomi di benzina sulla schiena e le gambe. Poi sono uscito in giardino, sono arrivato al cancello per vedere se stessero scappando ed era pieno di benzina”. Vivo letteralmente per miracolo.