È un tossicodipendente di 50 anni l’uomo che era stato fermato l’11 luglio scorso a Napoli con l’accusa di aver narcotizzato delle persone allo scopo di rapinarle offrendo loro del latte di mandorla. Sette le vittime in totale. Nei confronti del rapinatore, di origine napoletane, pregiudicato, disoccupato e tossicodipendente, i carabinieri hanno eseguito una misura cautelare in carcere. L’uomo è accusato di tentata rapina e rapina aggravata, oltre che di lesioni aggravate dall’uso di sostanza venefica e insidiosa mediante somministrazione di benzodiazepine, nei confronti di sette persone, 6 donne e 1 un uomo, tutti tra i 20 e i 55 anni, nel periodo compreso tra il 6 e il 10 luglio scorsi. La misura è stata eseguita dai carabinieri del Nucleo Operativo Stella.

F. M., napoletano di 50 anni, già detenuto in carcere, era stato fermato l’11 luglio scorso dai carabinieri della Compagnia di Napoli Centro – su disposizione della Procura della Repubblica di Napoli – con l’accusa di lesioni e rapina pluriaggravate ai danni di una 78enne di Ischia. Il malvivente aveva prelevato la donna a Molo Beverello il 21 giugno scorso spacciandosi per tassista, per poi derubata e lasciarla in una piazzola dopo averla narcotizzata con una tazza di caffè contenente benzodiazepine.

Gli accertamenti svolti dalla compagnia di Napoli Stella hanno consentito di raccogliere diversi elementi, anche mediante la visione dei sistemi di video sorveglianza, per ricondurre all’uomo la responsabilità di altri tre distinti episodi. L’identificazione è stata resa possibile grazie al raccordo investigativo svolto con i colleghi della compagnia Napoli Centro e il coordinamento dell’autorità giudiziaria partenopea. Dalle indagini è emerso che sabato 6 luglio, il 50enne è entrato in un’attività commerciale di distribuzioni di casalinghi e detersivi con indosso una mascherina rossa e con in mano un vassoio. Fingendosi un cameriere neoassunto di uno dei bar limitrofi, poi, è poi riuscito a convincere quattro dipendenti a bere la bevanda rinfrescante a base di latte di mandorle e amarena che aveva preventivamente versato in dei bicchieri. Dopo qualche minuto le donne hanno iniziando ad accusare forti giramenti di testa e perdita di coscienza. Dai referti è emerso che le quattro dipendenti erano state narcotizzate con benzodiazepine. Per via dei presenti e di altri dipendenti subito accorsi per soccorrere le vittime, l’uomo non ha potuto mettere a segno il colpo.

Solo qualche giorno dopo, mercoledì 10 luglio, tre persone, un 50 enne titolare di una pescheria, la figlia 35enne e la titolare 55enne di una tabaccheria di via Foria, sono state ricoverate all’ospedale Vecchio Pellegrini con gli stessi sintomi. Grazie alle testimonianze delle vittime, tutte trovate con benzodiazepine nel sangue, si è riscontrato un ammanco di denaro contante custodito nelle tasche dei pantaloni del 50enne titolare della pescheria. Nel secondo caso, infatti, l’uomo è riuscito a far recapitare la bevanda da baristi inconsapevoli ed ha approfittato dello stato di incoscienza delle vittime per rapinarle.

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