La procura di Brindisi ha chiesto l’archiviazione dell’indagine relativa alla morte della giornalista Patrizia Nettis, trovata impiccata il 29 giugno 2023 nell’appartamento in cui viveva a Fasano, in provincia di Brindisi. Nell’inchiesta è indagato un imprenditore che in passato aveva avuto una relazione sentimentale con la donna. L’uomo è accusato di istigazione al suicidio e atti persecutori. La 41enne poche settimane prima del decesso era stata assunta a tempo indeterminato come responsabile dell’ufficio comunicazione del comune di Fasano. I familiari non hanno mai creduto alla tesi del suicidio.

Agli atti dell’inchiesta erano finiti i messaggi tra l’imprenditore e un politico che si erano scambiati oltre 400 messaggi in più di due ore: è proprio il primo ad iniziare la conversazione informando il politico che Nettis non voleva avere nulla a che fare con lui. La tensione sale quando l’imprenditore avverte: “Questa cosa la pagherà cara… Farò di tutto per infangarla e so già come muovermi. Io non sono un tipo vendicativo, anzi. Ma stavolta avrà una punizione esemplare“. E ancora, l’uomo esprime chiaramente la sua indignazione riguardo alla situazione: “Che schifo! Ma non la passa liscia. Questa volta non esiste. Ha scherzato col fuoco una, anzi due volte”.

“I nostri prossimi passi – spiega all’Ansa Giuseppe Castellaneta, avvocato della famiglia della 41enne – saranno quelli di acquisire l’intero fascicolo a nostra disposizione, che consta di circa 1600 pagine più alcuni supporti informatici. Procederemo con una scansione ed una verifica di tutta l’attività svolta dalla procura”. “Evidenzieremo, se ci saranno, delle carenze e delle lacune e valuteremo – conclude – all’esito di questo esame il deposito di un atto di opposizione alla richiesta di archiviazione” al gip del tribunale di Brindisi.

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