Attirava le sue vittime con soldi, birre, sigarette o abiti firmati, poi abusava di loro. I carabinieri di Genova hanno eseguito nella giornata di venerdì una misura di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti di Padre Andrea Melis, 60 anni, sacerdote scolopio, già direttore (ora sospeso) della scuola e della fondazione Assarotti di Genova e presidente della Fidae, la Federazione delle scuole cattoliche in Liguria. L’accusa è di violenza sessuale su minore, prostituzione minorile e tentata violenza su minore. Secondo l’accusa, il sacerdote agiva sotto “la spinta di impulsi perversi”, attirando i ragazzini a casa sua facendoli accedere “a tutto ciò che un adulto proibisce”. Per lui sono stati disposti gli arresti domiciliari.
Sigarette e denaro per attirare le vittime – Le indagini delle forze dell’ordine – riporta Il Secolo XIX – sono partite con la denuncia dei genitori di un minore che conosceva il sacerdote perché serviva la messa come chierichetto, poi si sono allargate con l’aggiunta di nuovi elementi e alcune denunce da parte di persone di Genova. Sin dall’inizio, hanno raccontato ai carabinieri i genitori dell’adolescente, il religioso dimostrava un attaccamento e un interesse sospetto tanto che, all’ennesimo regalo costoso, avevano vietato al figlio di frequentarlo. In realtà, i due avevano continuano a restare in contatto. Il prete lo portava fuori a cena, gli donava abiti griffati, gli versava somme di denaro – complessivamente 5000 euro – su una prepagata che aveva registrato con il nome del ragazzo. Le indagini sono proseguite per mesi e si è scoperto che il prete aveva provato a baciare, senza tuttavia riuscirci, altri giovanissimi e che aveva attirato – sempre con regali costosi, birre e sigarette elettroniche – altri due minorenni.
Anche dalle perquisizioni effettuate dai carabinieri a casa di Padre Andrea Melis, un appartamento in centro città, è stato trovato materiale significativo ai fini delle indagini: oggetti sessuali, farmaci per la stimolazione sessuale, vestiti per ragazzi, una scorta di e-cig e alcuni appunti che confermano il legame pluriennale con il giovane. L’arresto è scattato proprio a seguito degli interrogatori del ragazzino, oggi 16enne, e di altri adolescenti. Gli inquirenti hanno sequestrato anche i telefoni cellulari del sacerdote, che verranno analizzati nell’ambito dell’attività investigativa ancora in corso. Melis, che all’arrivo delle forze dell’ordine è apparso freddo e distaccato, ha ricevuto la notifica dei carabinieri nella sua abitazione.
La reazione della Chiesa –“In merito a quanto riportato su mass media locali in data 3 agosto circa l’arresto di padre Andrea Melis, dei padri scolopi, accusato di abusi su minori, si esprime il dolore per i fatti denunciati e la vicinanza a chi ne è stato vittima e ai loro familiari – scrive in una nota monsignor Silvio Grilli, coordinatore dell’ufficio comunicazioni sociali dell’arcidiocesi di Genova -. Quando a suo tempo si è avuto notizia dei fatti poi denunciati l’arcidiocesi di Genova, la diocesi di Savona e l’ordine religioso hanno prontamente avviato la procedura canonica prevista in questi casi, informando il competente dicastero vaticano. Nei confronti del religioso sono stati presi da tempo i provvedimenti previsti dalla legge canonica e si è collaborato con le forze dell’ordine”.
Al messaggio di Grilli si è aggiunto anche quello di Virginia Kaladich, presidente nazionale della Fidae che, già dallo scorso 22 giugno, dopo aver ricevuto da Melis le dimissioni irrevocabili come presidente, aveva provveduto a sospenderlo da tutte le cariche regionali. “A nome di tutta la Fidae – si legge in una nota ufficiale – esprimiamo il nostro dolore per i fatti denunciati e, confidando nella giustizia, diamo la nostra vicinanza alle vittime. La Fidae è già da molto tempo in campo per la protezione dei minori, sia dal bullismo che dagli abusi degli adulti, in collaborazione con le istituzioni pubbliche ed ecclesiastiche“, ha sottolineato la presidente. “Proprio a questo proposito, a conclusione del campus estivo che si è svolto la scorsa settimana a Ravenna, abbiamo qualificato una serie di docenti e collaboratori scolastici quali esperti per la tutela dei minori, a completamento di un lungo percorso di alta formazione”, ha aggiunto. “Stiamo altresì predisponendo un protocollo di riferimento Fidae per la tutela dei minori, diretto ad attuale le indicazioni legislative e le Linee Guida dell’Ufficio Scuola della CEI, che sarà reso pubblico all’inizio del prossimo anno scolastico e che sarà oggetto di percorsi formativi specifici realizzati dalla stessa Fidae. La rete delle scuole cattoliche è pertanto in prima linea nella difesa dei propri alunni da ogni forma di abuso e continuerà a profondere ogni sforzo possibile per contrastare qualunque comportamento lesivo della dignità dei minori e dei giovani adulti”.