In un editoriale su Repubblica, il direttore di Noto Sondaggi Antonio Noto analizza la possibilità di formare un Nuovo Fronte Popolare Italiano (NFPI) sull’esempio francese. L’ipotesi riguarda un’alleanza tra i partiti di centrosinistra come Pd, M5S, Avs, e altre realtà di opposizione come +Europa, Azione e Italia Viva, con l’obiettivo di sconfiggere il centrodestra alle prossime elezioni politiche. Ma l’analisi di Noto rivela che l’ipotesi non entusiasma gli elettori.

Secondo i dati raccolti, infatti, solo il 29% degli elettori del Pd e il 19% dei sostenitori del M5S vedrebbero di buon occhio un’alleanza con Italia Viva, il partito di Matteo Renzi. Generalmente meno aperti a qualsiasi tipo di alleanza, gli elettori pentastellati fanno eccezione per un accordo con il Pd (60%) e Avs (54%). Anche un’eventuale collaborazione con Azione di Carlo Calenda risulta poco appetibile: solo il 43% degli elettori del Pd e il 20% di quelli del M5S sarebbero favorevoli.

Quella tra M5S e Italia Viva è peraltro una diffidenza reciproca: solo il 16% dei sostenitori di Renzi sarebbero disposti ad accettare un accordo con il partito di Conte. Il deputato di Azione Enrico Costa, in un’intervista al Corriere della Sera ha espresso la sua contrarietà all’idea di un campo largo, sottolineando che Azione è nata in opposizione al governo Conte bis e che una coalizione oggi sarebbe la fotocopia di quella vecchia alleanza. Costa ha ribadito che Azione non intende aderire al campo largo, preferendo lavorare per la crescita di una forza autonoma dal centrodestra e dal centrosinistra.

Tornando all’analisi di Noto, gli elettori di +Europa e Azione si mostrano i più predisposti a sostenere il progetto NFPI, con aperture verso tutti i partiti interessati. Al contrario, gli elettori di Italia Viva e Avs hanno posizioni opposte: mentre i primi accetterebbero un’alleanza solo con Pd e Azione (rispettivamente 69% e 56%), i secondi escluderebbero i centristi di Renzi e Calenda. Noto sottolinea che, sebbene la propensione all’alleanza con il Pd sia forte tra gli elettori di Italia Viva (69%), quelli del Pd mostrano un approccio meno radicale, con un gradimento verso i centristi di Renzi che riguarda solo una minoranza. Noto osserva infine che le condizioni italiane sono molto diverse da quelle francesi, dove il sistema elettorale a doppio turno e la necessità di arginare una vittoria della destra hanno favorito la nascita del Nuovo Fronte Popolare.

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