Non è la prima volta che Federico Mollicone “conquista” le cronache per una polemica. Non certo del rilievo come quella odierna sulla strage di Bologna, ci sono stati infatti anche Peppa Pig e il caso Dotto. Romano, 53 anni, è tra i fondatori di Fratelli d’Italia, il partito per il quale è stato eletto alla Camera per la prima volta nel 2018 e poi nel 2022 nella lista proporzionale di Lazio 1. Fino al 1995 ha militato nel Msi, poi in Alleanza Nazionale fino al 2009 e nel Popolo delle Libertà fino al 2012, quando con Giorgia Meloni, Ignazio La Russa e Guido Crosetto ha contribuito a fondare il partito della destra oggi di maggioranza relativa.
Diploma di liceo linguistico, ha costituito una società di comunicazione che ha lasciato nel 2008. Oggi è presidente della commissione Cultura della Camera. Nell’ultima campagna elettorale, Mollicone ha avuto gli onori della cronaca per aver scatenato una polemica anti-gender su una puntata del cartone animato Peppa Pig in cui era presente una famiglia omogenitoriale di orsi polari.
Il 12 giugno scorso, durante la discussione alla Camera sul disegno di legge del governo per l’Autonomia differenziata, è stato accusato di aver partecipato ad una rissa, insieme al collega della Lega Igor Iezzi (poi sospeso dall’Aula per 15 giorni), nella quale il parlamentare del Movimento Cinque Stelle Leonardo Donno ha denunciato di essere stato insultato e percosso.
In più occasioni Mollicone ha rilanciato l’idea di una nuova commissione d’inchiesta parlamentare sulle stragi, firmando e depositando proposte di legge per costituire strumenti di indagine con l’obiettivo di ‘per far luce su tante pagine strappate del terrorismo internò, dal caso Moro alla strage di Bologna fino a Ustica, ‘per tracciare questo affresco della guerra fredda italiana, poco conosciuto, poco scritto e purtroppo poco divulgato” secondo lui.
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La Redazione
Roma, 5 ago. (Adnkronos) - "Quelle di Mollicone sono parole molto gravi e mi chiedo cosa aspetti Meloni a prendere le distanze e a a chiarire se la posizione di Mollicone è sua o se invece è quella di Fdi e del governo". Così Elly Schlein a In Onda su La7. "E mi chiedo anche come Mollicone possa continuare ad essere presidente della commissione cultura".
Roma, 5 ago. (Adnkronos) - Nel corso della conferenza dei capigruppo abbiamo ribadito la nostra richiesta di convocare il ministro Salvini perché venga in Aula a dar conto della situazione dei trasporti ma il presidente del Senato ha detto che questo tema sarà ricalendarizzato all’11 settembre. Evidentemente, per la maggioranza nel frattempo gli italiani possono viaggiare tranquilli”. Lo dice Enrico Borghi, capogruppo di Italia Viva al Senato.
“Abbiamo chiesto poi che la presidente del Consiglio venga in Aula a spiegare quali siano i contenuti reali della sua visita a Pechino e la calendarizzazione della mozione sull’Armenia e Azerbaijan, a prima firma di Ivan Scalfarotto, a cui hanno aderito le altre opposizioni. Non capiamo perché non venga calendarizzata. Non possiamo sempre aspettare che scoppi una guerra per affrontare le questioni”, conclude
Roma, 5 ago. (Adnkronos) - L'aula del Senato riprenderà i lavori l'11 settembre dopo la pausa estiva. "L'Assemblea tornerà a riunirsi mercoledì 11 settembre alle 16,30 per ratifiche di accordi internazionali; il 12 sono previsti il sindacato ispettivo e il question time (alle 15) nonchè, previo accordo con la Camera, l'elezione dei componenti del Cda Rai", si legge nel sito di palazzo Madama.
(Adnkronos) - Previo accordo, dunque, l'Aula del Senato dovrebbe votare la nomina dei due componenti del cda della Rai giovedì 12 settembre: questa al momento l'ipotesi più avvalorata. Intanto a Montecitorio è in corso una conferenza dei capigruppo dove potrebbe essere definita la data del voto degli altri due componenti del cda la cui nomina è in capo alla Camera.
Roma, 5 ago. (Adnkronos) - "Ancora una volta dal Pd si ricorre ai due pesi ed alle due misure per difendere da un lato le sentenze passate in giudicato sulla strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna e dall'altro per sostenere invece le 34 fantomatiche versioni di una mai avvenuta battaglia aerea (l'ultima attribuisce la colpa agli Israeliani ) per l'abbattimento del Dc 9 Itavia il 27 giugno 1980, causata dall'esplosione di una bomba nella toilette posteriore di bordo, sorvolando sulla assoluzione con formula piena dei Generali dell'Aeronautica, accusati di depistaggio, perché il fatto non sussiste". Così Carlo Giovanardi (Popolo e Libertà).
"Ho spiegato piu' volte in Parlamento come ministro, mai contraddetto da nessuno, che la perizia tecnica nel processo penale, dopo centinaia di udienze, ha accertato l'esplosione di una bomba a bordo, mentre la sentenza, passata in giudicato, ha bollato come da fantascienza l'ipotesi del missile e della battaglia aerea. Il governo Draghi ha finalmente desecretato le carte provenienti dal Colonnello Giovannone a Beirut che testimoniano il crescere delle minacce dei gruppi estremisti palestinesi per la mancata liberazione di Abu Saleh, il referente dell' OLP a Bologna, arrestato per il trasporto sul territorio italiano di missili terra aria, culminate il 27 giugno 1980 al mattino dall' avvertimento che si era nell' imminenza di un attentato".
"Onestà intellettuale vuole pertanto che le sentenze penali definitive, che fanno status erga omnes, vengano sempre rispettate e non soltanto quando fa comodo ad una parte o ad un'altra dello schieramento politico".
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