Una vicenda incredibile, a tratti miracolosa. Lo studente inglese di vent’anni Charlie Vincent è volato in America, nel New Hampshire, lo scorso giugno per lavorare in un campo estivo per insegnare canoa ai bimbi. Il suo primo giorno di lavoro però, forse aveva dimenticato di mettere la protezione solare, ha avuto una ustione di secondo grado alle gambe. Subito la corsa in ospedale, dove i medici hanno riscontrato una grave infezione polmonare ed è stato mandato in sala operatoria. In quel momento però il povero Charlie ha avuto un ictus che ha fermato il suo cuore per 25 minuti.
Dai controlli immediati si è visto che c’era una patologia cardiaca, mai diagnosticata prima, allo studente. Infatti il ragazzo era affetto da cardiomegalia, ossia l’aumento del volume del cuore, dovuto all’aumento dello spessore delle sue pareti o alla dilatazione delle sue cavità. Dopo essere stato rianimato, è stato trasferito al Tufts Medical Centre di Boston, dove è stato messo in coma farmacologico per circa una settimana. Quindi i medici hanno deciso di sistemare al volo tutto il quadro generale clinico, ormai critico.
“A un certo punto ho pensato seriamente che Charlie ce l’avrebbe fatta, – ha detto la sorella Emily al Daily Mail – è stato davvero straziante, un inferno. È sicuramente un miracolo che sia ancora qui. Penso che l’ospedale in cui è stato gli abbia fornito le cure più giuste e tempestive e senza credo che ce l’avrebbe fatta. Quando hanno provato a operarlo, è morto e ci sono voluti 25 minuti per riportarlo in vita”.
Oggi Charlie, grazie alla cure mediche, è vivo e sorride assieme ai suoi famigliari, consapevole che il suo è stato un vero e proprio colpo di fortuna.
