Economia

Tregua fiscale d’agosto, stop a comunicazioni delle Entrate. Il governo valuta l’allargamento della rottamazione alle cartelle 2023

Come ogni anno il fisco si ferma ad agosto. Almeno fino ai primi giorni di settembre, salvo che in casi eccezionali, i contribuenti non riceveranno più comunicazioni dall’Agenzia delle Entrate, salvo specifiche situazioni di indifferibilità e urgenza. A partire da giovedì 1 agosto e fino a mercoledì 4 settembre sono inoltre sospesi i termini per alcuni versamenti. Poi ripartiranno i normali adempimenti, ai quali quest’anno si aggiungerà la quinta rata della rottamazione quater, inizialmente prevista per fine luglio. Il governo ha rinviato la scadenza: bisognerà versarla entro il 15 settembre, termine che arriva al 20 considerando i cinque giorni di tolleranza. Intanto, nella speranza di recuperare gettito in vista della manovra è allo studio secondo Il Messaggero – ad anticiparlo era stato nelle scorse settimane Italia Oggi – anche un allargamento della sanatoria per ricomprendere le cartelle recapitate nel 2023 e salvare i tantissimi che, dopo aver aderito per prendere tempo, hanno smesso di pagare le rate.

Quest’anno sono previsti per le comunicazioni dell’amministrazione due periodi di sospensione, in cui è precluso all’Agenzia l’invio di alcune tipologie di atti. Nel dettaglio dal primo al 31 agosto e dal primo al 31 dicembre l’amministrazione fiscale non potrà trasmettere le comunicazioni sui controlli automatizzati, le comunicazioni sui controlli formali, le comunicazioni concernenti gli esiti della liquidazione delle imposte dovute sui redditi a tassazione separata, gli inviti all’adempimento. Solo nei casi in cui sussistano ipotesi di indifferibilità e urgenza è possibile una deroga all’ordinario regime di sospensione. Si tratta per esempio delle situazioni in cui c’è pericolo per la riscossione, dell’invio di comunicazioni o atti che prevedono l’inoltro di una notizia di reato, dell’invio di atti destinati a soggetti sottoposti a procedure concorsuali.

Dal primo agosto al 4 settembre sono sospesi anche i termini di 30 giorni previsti per il pagamento delle somme da controlli automatizzati, controlli formali e i versamenti relativi ai redditi assoggettati a tassazione separata. Riguardo invece ai termini per la trasmissione dei documenti e delle informazioni richiesti ai contribuenti dall’Agenzia delle Entrate o da altri enti impositori, sospesi dal primo agosto al 4 settembre, sono esclusi quelli relativi alle richieste effettuate nel corso delle attività di accesso, ispezione e verifica, nonché delle procedure di rimborso ai fini dell’imposta sul valore aggiunto.

La versione definitiva del decreto legislativo con disposizioni integrative e correttive su adempimento collaborativo e concordato – non ancora uscita in Gazzetta ufficiale – dispone poi che il fisco vada in vacanza anche per i contribuenti che avrebbero dovuto versare la quinta rata della rottamazione quater. La scadenza di versamento, prevista per il 31 luglio, è stata spostata al 15 settembre dal governo accogliendo la richiesta arrivata, durante l’esame per il parere parlamentare, dalla commissione Bilancio del Senato. L’appuntamento riguarda i contribuenti che avevano avviato la regolarizzazione per le cartelle esattoriali riguardanti tributi, contributi ma anche multe e sarebbe arrivato in pieno periodo feriale. Il mancato versamento avrebbe comportato l’inefficacia della sanatoria. L’appuntamento con la quinta rata è ora fissata al 15 settembre anche se i contribuenti, sempre considerando la flessibilità dei 5 giorni prevista dalla normativa fiscale, avranno tempo per il pagamento fino al 20 settembre compreso.

Infine, la tregua estiva si applica pure all’inoltro delle notifiche alle aziende dei verbali ispettivi dell’Inps, salvo i casi in cui c’è il rischio che scatti la prescrizione, e degli avvisi di addebito relativi al recupero di somme dovute all’istituto previdenziale.