I timori sulla qualità della Senna si stanno rivelando fondati. Tra il ritiro di due atleti della squadra svizzera di triathlon a causa di una gastroenterite e il ritiro dell’intera squadra della staffetta mista del Belgio, dopo che Claire Michel, 35enne membro del team, si è ammalata, sembra non esserci alcun dubbio: la Senna potrebbe essere troppo inquinata e potrebbe mettere a rischio la salute dei suoi atleti. “L’atleta di triathlon belga sembrerebbe aver contratto l’infezione nella Senna”, conferma Giovanni Rezza, professore di Igiene e Sanità Pubblica presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano ed ex direttore generale della Prevenzione sanitaria presso il Ministero della Salute. “Incerta è invece l’origine della gastroenterite che hanno contratto gli altri due atleti: potrebbe trattarsi anche di un’intossicazione alimentare, il che comunque non depone bene, viste anche le condizioni ambientali del villaggio olimpico, in cui il cattivo funzionamento dell’aria condizionata ha costretto il nostro nuotatore Ceccon a dormire all’aperto”, aggiunge.
L’atleta Claire Michel è ricoverata da quattro giorni in ospedale con problemi di stomaco e intestino a causa della contaminazione da Escherichia coli, contratta verosimilmente durante la gara individuale. In un comunicato, il Comitato olimpico belga (COIB) e il Triathlon Belga hanno annunciato che “i ‘Belgian Hammers’ non prenderanno il via nella staffetta mista dei Giochi Olimpici di Parigi. La decisione, come questa comunicazione, è stata presa dopo aver consultato gli atleti e il loro entourage. Claire Michel, membro della staffetta, purtroppo è malata e deve ritirarsi dalla competizione. Membri del COIB e della World Triathlon Athletes Commission sono impegnati a valutare e migliorare continuamente le condizioni degli atleti. Speriamo che si traggano lezioni per le prossime gare di triathlon ai Giochi Olimpici. Stiamo pensando alla garanzia delle giornate di allenamento, delle giornate di gara e al format delle gare, che deve essere chiarito in anticipo e garantire che non ci siano incertezze per gli atleti, l’entourage e i sostenitori”. Comprensibilmente amareggiata Michel posta una storia su Instagram in cui scrive: “Grazie per tutti i bei messaggi che mi avete mandato. Sono stata curata bene e mi riprenderò. Sono però davvero devastata per la squadra e mi dispiace finire i Giochi in questo modo”.
Ma, stando alle polemiche dei giorni scorsi per via degli allenamenti saltati a causa della scarsa qualità dell’acqua della Senna, si è trattato di un disastro annunciato. “Oggi Louis Pasteur, padre della moderna microbiologia, si rivolta nella tomba”, posta indignato su X Matteo Bassetti, direttore dell’UOC Malattie Infettive Ospedale San Martino di Genova. “Far nuotare gli atleti nella Senna ha riportato il mondo indietro di 100 anni”, aggiunge. Il batterio responsabile del forfait di Claire Michel sarebbe l’Escherichia coli. Alcuni ceppi di questo batterio causano malattie intestinali di diversa gravità, che possono manifestarsi con dolore addominale, vomito, diarrea con sangue, ed extra-intestinali, come ad esempio infezioni del tratto urinario, peritonite, setticemia, polmonite e meningite. L’infezione da Escherichia coli, che può provenire da acqua o cibo contaminati può risultare molto pericolosa soprattutto per i bambini piccoli e gli anziani, che possono sviluppare una forma di insufficienza renale pericolosa per la vita chiamata sindrome emolitico uremica.
“Il livello di Escherichia coli viene usato come indicatore di contaminazione fecale, per cui non si può escludere che il germe in causa sia un altro batterio o un enterovirus”, spiega Rezza. “L’ Escherichia coli, in genere, causa nausea, vomito, diarrea e può dare febbre”, aggiunge. I casi gravi, come la sepsi, sono più rari. “Naturalmente il livello di Escherichia coli nelle acque del fiume – continua Rezza – viene misurato ogni giorno, ma la Senna attraversa l’intera città e le fonti di contaminazione sono molteplici, per cui il livello di contaminazione potrebbe fluttuare anche più velocemente del previsto, e mi pare un azzardo farsi il bagno in un fiume che corre all’interno di un contesto urbano. L’idea ci può stare ma non mi pare che alle Olimpiadi di Londra si fossero svolte le gare nel Tamigi!”. E aggiunge: “Tutto è da confermare, ma per quanto possano funzionare i depuratori, nei tratti urbani dei fiumi può finirci di tutto, dalle fogne agli escrementi dei topi, per cui è necessario essere molto cauti”.
Meno “diplomatico” Bassetti, il quale sottolinea che “alla fine l’E. coli è il minore dei problemi infettivologici che si possono contrarre nella Senna”. Prosegue: “In quelle “acque putride, popolate da topi e chissà quale altro animale”, si possono fare anche incontri con rischi potenzialmente gravissimi. “Dalla leptospirosi alla salmonella, alla shigella e alla yersinia” sono le insidie batteriche elencate Bassetti. “Per non parlare poi di tutti quelli che sono i protozoi o gli altri parassiti che possono arrivare attraverso l’acqua: dall’ameba alla giardia”, aggiunge. I pericoli sono veramente tanti e i sintomi anche parecchio seri. “Possono passare da mal di pancia, diarrea e vomito alla febbre alta – descrive il direttore di Malattie infettive dell’Irccs genovese – fino a manifestazioni più importanti, anche gravissime, a carico di alcuni organi”. Per Bassetti “è davvero incomprensibile come si possa aver consentito a degli atleti di nuotare in un fiume tanto inquinato che rappresenta un rischio per la loro salute”, averlo permesso “nonostante la comunità scientifica avesse chiaramente avvisato gli organizzatori dei potenziali rischi”.