Sono passati esattamente dieci anni da quando iniziai la collaborazione con IlFattoQuotidiano.it, ripromettendo a me stessa di mettere a frutto la mia esperienza professionale, la mia militanza da ambientalista oltre che da tutelatrice della “Bellezza come diritto”, un pensiero che ho coniato e rivendico dagli anni 80 e che tutti hanno per fortuna ripreso.
Non so se sono riuscita ma è stato un percorso affascinante e per alcuni versi per me inusitato, non perché non abbia mai scritto per testate nazionali, avendo iniziato giovanissima quando c’era solo la carta stampata; ma sul web, specie se accessibile a tutti, è un altro discorso. Innanzitutto la visibilità, perché chiunque ti può leggere, apprezzare, criticare o denigrare, dire la sua anche solo per esserci, e qui è venuto fuori un mondo che non conoscevo, quello ad esempio dei commentatori compulsivi. Questi personaggi a volte non leggono il contenuto ma solo il titolo che, come è noto, non è dell’autore del pezzo ma dei titolisti che giustamente tendono a stupire per attirare l’attenzione.
Poi per fortuna vi sono tantissimi estimatori che ti scrivono o telefonano sulla tua mail personale per complimentarsi o anche lettori critici ma costruttivi. La soddisfazione più grande è però aver salvaguardato aree ambientali, archeologiche, centri storici, edifici monumentali, sollevando un polverone e a volte anatemi. Prima fra tutte Centuripe, il paese a stella marina che rischiava di essere sommerso dai rifiuti, per via di una ipotizzata discarica, poi di aver sventato l’asfaltatura di molte piazze e vie del centro storico di Roma, mantenendo il porfido, aver segnalato lo stato di estremo degrado di una delle più belle dimore sabaude, la Reggia di Racconigi, per cui adesso sono arrivati i primi finanziamenti. Aver fatto conoscere l’architettura razionalista, anche la cosiddetta minore, ai più restii ad apprezzare la cultura del ventennio, per mero pregiudizio politico e furore ideologico, e descritta nella grande Mostra alle Scuderie del Quirinale, per cui scrissi un pezzo che è stato molte volte condiviso.
Sono felice di aver recensito solo Mostre che ho visitato personalmente, non obbligata da nessuno e averne tratto godimento come quella di Roma, appena citata, le molte a Palazzo Strozzi, agli Uffizi, al Bargello, a Venaria Reale, a Siena, a Torino e in tante parti d’Italia. Aver suggerito che le Mostre non vanno allestite in un Museo già carico di quadri ed oggetti, come era il caso del Museo Accorsi di Torino con la soddisfazione che i responsabili ne hanno tenuto conto, aver suggerito illuminazione e segnaletica, per molti musei, tutto questo solo per amore dell’Arte.
Purtroppo non sono riuscita a salvare dallo scempio Milazzo e la sua bella ombrosa piazza Marconi, anzi essere incappata nei dileggi ed insulti del Sindaco che l’ha completamente stravolta. Aver promosso, insieme a “Cultura Italiae”, una campagna con circa 1000 adesioni, per la salvezza di Villa Giolitti a Cavour, seguita anche dalla Rai e ripresa dai quotidiani di tutt’Italia. Da anni poi suggerivo di arredare la Reggia di Venaria, vuota per i vari saccheggi di suppellettili. con mobili antichi provenienti da collezioni sovraccariche, e questa è stata un’altra battaglia vinta.
Purtroppo non sono andati a buon fine i suggerimenti, tutti postati sul mio blog, anche per far sì che la Cavallerizza fosse oggetto di un restauro filologico con una destinazione principalmente dedicato alla Musica operistica che in Italia, nonostante sia la patria del Melodramma, non ha una sede unitaria, un borgo, un quartiere, come ad esempio in Austria.
Poi ho imparato che gli sfoghi personali sono mal interpretati ed è meglio essere positivi, denunciare manomissioni, speculazioni ma sempre con l’obiettivo finale di perseguire la Bellezza.