Il Garante per la privacy ha avviato un’istruttoria nei confronti di varie testate dopo la pubblicazione di stralci di intercettazioni effettuate durante il colloquio in carcere tra Filippo Turetta, responsabile del femminicidio della ex GiuliaCecchettin, e i suoi genitori. L’Authority sottolinea che “la pubblicazione di conversazioni private, intercorse in un contesto di particolare delicatezza, quali i colloqui in carcere tra detenuti e parenti, vìola la normativa privacy e le regole deontologiche dei giornalisti”. Il garante tra le altre cose richiama i media e i social al rigoroso rispetto del principio di essenzialità dell’informazione e della dignità delle persone coinvolte in fatti di cronaca. Oltre alle proteste delle Camere penali, era stato in particolare il Codacons a presentare esposti al Garante per la privacy e alla Procura di Roma.
Nelle scorse ore a parlare su questo episodio è stato GinoCecchettin, padre della 22enne uccisa nel novembre 2023: “Alcune notizie vecchie non andavano divulgate – ha detto -, ma non sta a me giudicare l’operato di un altro papà e quindi non lo giudicherò”. In un’intervista al Corriere della Sera Cecchettin ha aggiunto: “Quello che come società tutti noi, nessuno escluso, dovremmo fare è aiutare la famiglia Turetta. Questo dovrebbe essere il nostro dovere: aiutare un uomo che sta vivendo un momento di grande difficoltà, non accanirci contro di lui”.
Contro la diffusione di quelle conversazioni private era intervenuto nei giorni scorsi anche don Carlo Vinco, garante per i detenuti del carcere in cui Turetta è recluso, la casa circondariale di Montorio. Un’operazione “sconcertante”, aveva detto tra l’altro, “un atto di violenza” verso le persone, in questo caso i genitori, “che nulla hanno a che fare con il fatto delittuoso”.
Da quanto riportato dai giornali locali i pm hanno ritenuto influente dal punto di vista delle indagini quella conversazione di dicembre tra Turetta e i genitori perché il giovane avrebbe detto: “Non ho detto tutto”. Turetta, arrestato il 18 novembre in Germania per aver ucciso Giulia Cecchettin, con quelle parole si riferisce a quanto detto al suo avvocato, GiovanniCaruso, e dice al padre Nicola: “Non ce la faccio a riferirgli tutto… io non ho detto tutto”. Parole che fanno supporre omissioni anche nei confronti dei magistrati.
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La Redazione
Roma, 5 ago. (Adnkronos) - "Ancora una volta dal Pd si ricorre ai due pesi ed alle due misure per difendere da un lato le sentenze passate in giudicato sulla strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna e dall'altro per sostenere invece le 34 fantomatiche versioni di una mai avvenuta battaglia aerea (l'ultima attribuisce la colpa agli Israeliani ) per l'abbattimento del Dc 9 Itavia il 27 giugno 1980, causata dall'esplosione di una bomba nella toilette posteriore di bordo, sorvolando sulla assoluzione con formula piena dei Generali dell'Aeronautica, accusati di depistaggio, perché il fatto non sussiste". Così Carlo Giovanardi (Popolo e Libertà).
"Ho spiegato piu' volte in Parlamento come ministro, mai contraddetto da nessuno, che la perizia tecnica nel processo penale, dopo centinaia di udienze, ha accertato l'esplosione di una bomba a bordo, mentre la sentenza, passata in giudicato, ha bollato come da fantascienza l'ipotesi del missile e della battaglia aerea. Il governo Draghi ha finalmente desecretato le carte provenienti dal Colonnello Giovannone a Beirut che testimoniano il crescere delle minacce dei gruppi estremisti palestinesi per la mancata liberazione di Abu Saleh, il referente dell' OLP a Bologna, arrestato per il trasporto sul territorio italiano di missili terra aria, culminate il 27 giugno 1980 al mattino dall' avvertimento che si era nell' imminenza di un attentato".
"Onestà intellettuale vuole pertanto che le sentenze penali definitive, che fanno status erga omnes, vengano sempre rispettate e non soltanto quando fa comodo ad una parte o ad un'altra dello schieramento politico".
Roma, 5 ago. (Adnkronos) - “Abbiamo sperato fino all’ultimo che, dopo le vittime in Emilia Romagna, Marche e Toscana, e le preoccupazioni dei cittadini dei Campi Flegrei, vi fosse un richiamo allo spirito di unità nazionale e una volontà fattuale di cooperare tra i diversi livelli istituzionali per far giungere sul territorio risorse finanziarie e umane che puntassero su un obiettivo preciso: salvaguardare l’interesse pubblico aiutando le famiglie e le imprese in difficoltà". Così la deputata democratica, Ouidad Bakkali, intervenendo nell’Aula della Camera per annunciare il voto contrario del gruppo dem al dl Ricostruzione.
"Invece, nonostante i miliardi di danni, in questo decreto non c’è nulla di tutto questo. Abbiamo assistito con sconcerto solo alle bagarre istituzionali e ai calcoli politici ed elettorali degli esponenti di governo e delle forze di maggioranza. Ma con la propaganda non si ricostruisce. Con gli attacchi scomposti agli enti locali e ai sindaci che hanno gestito le emergenze non si risarcisce nessuno, tanto meno con le notizie false e manipolate sulle risorse. Dopo le sicure falcate con gli stivali nel fango della presidente Meloni e i suoi giri in elicottero, dove è finito il miliardo e duecento milioni del fondo Pnrr? Avevano promesso il 100% degli indennizzi e oggi si presentano in seconda lettura alla Camera con un massimale di 6mila euro per risarcire famiglie che hanno perso tutto. Ma la realtà è che in tante zone dal governo non è arrivato neanche un euro”.
Roma, 5 ago. (Adnkronos) - “Il pagamento della quinta rata del Pnrr dimostra la serietà del nostro governo che ha presentato, a differenza dei predecessori, una documentazione credibile. Queste risorse ci fanno svettare in Europa e finanzieranno opere fondamentali”. E’ quanto dichiara ai microfoni del Tg1 il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri.
Roma, 5 ago. (Adnkronos) - “Bene ha fatto il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano a impugnare la legge sull’autonomia differenziata. Il provvedimento Calderoli, come diciamo dal principio, si muove nella direzione diametralmente opposta a quella tracciata dalla nostra Costituzione. Unità nazionale, solidarietà territoriale, uguaglianza tra cittadini sono principi fondamentali della nostra Carta ma legge Calderoni non ne tiene minimamente conto". Così in una nota congiunta i deputati pugliesi del Pd, Ubaldo Pagano, Claudio Stefanazzi e Marco Lacarra.
"Siamo orgogliosi che questa battaglia, che si affianca alla campagna referendaria, sia partita dalla Puglia e siamo certi che sia la Corte Costituzionale che il popolo italiano sapranno rimettere le cose in ordine ed archiviare definitivamente una legge secessionista e fratricida.”, conclude.
Roma, 5 ago. (Adnkronos) - Oggi pomeriggio, alle 18.30, una delegazione dei giovani di Forza Italia, guidata dal responsabile nazionale organizzazione Simone Leoni e dal segretario Internazionale FI Giovani Ludovico Seppilli, manifesterà con un flashmob di protesta davanti l’ambasciata del Venezuela a Roma, in via Nicolò Tartaglia, 11, "contro il regime comunista di Maduro e in sostegno alla lotta per la libertà e la democrazia del popolo venezuelano".
Al flashmob, si legge in una nota, parteciperanno anche Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Fi; Raffaele Nevi, portavoce nazionale del partito e vice presidente vicario del gruppo; Stefano Benigni, vicesegretario azzurro nonché segretario del movimento giovanile; Alessandro Battilocchio, segretario della Provincia di Roma di Forza Italia e Luisa Regimenti, assessore al personale, alla Sicurezza urbana, alla Polizia locale, agli Enti locali e all'Università della Regione Lazio oltre che segretario di Forza Italia Roma.
Roma, 5 ago. (Adnkronos) - “Nel corso di un’estate così gravemente caratterizzata da problemi importanti nel settore dei trasporti e da un fenomeno della siccità tanto drammatico, la scelta del governo di intervenire con un provvedimento necessario e urgente sarebbe persino potuta essere, per una volta, una buona notizia. Ma purtroppo basta leggere il testo del decreto in conversione per capire come, delle questioni necessarie e urgenti, non vi sia alcuna traccia, per favorire tutt’altre materie e urgenze in particolare le urgenze volute dalla Lega, in una dialettica interna con Fratelli d’Italia e Forza Italia sempre più incontenibile". Così in una nota il senatore del Pd, Michele Fina.
"Meglio avrebbe fatto il Governo a denominare questo decreto 'Dl Ponte': in effetti siamo di fronte ad un insieme di procedure in deroga per accelerare l’iter tecnico-amministrativo dell’opera, sacrificando i principi di trasparenza e buona amministrazione sull’altare della propaganda di governo. Abbiamo rimarcato nel dibattito in Aula e nelle commissioni tutta la nostra contrarietà a questa opera costosa e dannosa. Scelta politica e soluzioni normative del tutto fuori dalla logica proprio mentre le regioni toccate da questa faraonica opera soffrono gravemente per una siccità che sta mettendo in ginocchio le reti idriche, l’agricoltura, i trasporti e l’economia: questi si, settori che avrebbero bisogno delle risorse pubbliche bruciate per il ponte al fine di vedere mitigati i disagi che i cittadini del mezzogiorno, e non solo, soffrono da decenni".
"Siamo di fronte, dunque, alla conversione dell’ennesimo decreto che sui temi infrastrutturali non si cura delle autentiche criticità del Paese, non guarda alla programmazione e non interviene sulle emergenze; altrettanto sui temi ambientali e sulla prevenzione dei cambiamenti climatici non mette in campo misure e risorse, ma si limita a guardare al passato. Su ponte sullo stretto, sport e norme ordinamentali nella migliore delle ipotesi alimenta confusione, nella peggiore genera forzature”, conclude.
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