“Siamo di fronte a un rischio molto concreto per il nostro sistema industriale-manifatturiero e siamo di fronte a un bivio molto secco: o si investe per cambiarlo nella direzione di una transizione sia ecologica che digitale; oppure si accompagna un processo di progressivo ridimensionamento fino anche alla chiusura delle attività più importanti del nostro paese”. Così Maurizio Landini, ha lanciato l’allarme a margine di un incontro con il ministro Adolfo Urso e altri sindacati, in cui è stato fatto il punto sul futuro piano industriale del paese. “Questo tema, da questo incontro, non è stato assolutamente chiarito – spiega il segretario generale della CGIL – e per questo noi chiediamo che il confronto avvenga a palazzo Chigi, perché c’è bisogno che tutto il governo si assuma queste scelte”. Landini spiega quindi che “nella nuova legge di bilancio che si farà a settembre-ottobre questo è uno dei temi fondamentali di cui si deve discutere” ed è quindi necessario che “quel tavolo veda il coinvolgimento vero delle organizzazioni sindacali e delle associazioni imprenditoriali”.
Riguardo Stellantis, Landini ha proseguito: “Trovo singolare che mentre discutono con Stellantis che dovrebbe impegnarsi per rimanere in Italia, nel frattempo il gruppo continua a vendere attività, a incentivare le dimissioni e non dire quali modelli vuol fare”. “Non bisogna continuare ad avere incontri singoli tra l’azienda e il governo – lamenta Landini – c’è bisogno che ci sia un tavolo vero di trattativa e confronto che coinvolga le associazioni sindacali, i lavoratori e che sia a palazzo Chigi”.