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Mangiare aglio crudo per curare l’acne è il nuovo trend di TikTok: funziona davvero? Ecco cosa dicono gli esperti

Sulla piattaforma video, gli utenti hanno provato la nuova "cura miracolosa" e le visualizzazioni impazzano. Ma il biologo Mazzonello avverte: "Gli effetti non sono dimostrati"

di Giuliana Lomazzi
Mangiare aglio crudo per curare l’acne è il nuovo trend di TikTok: funziona davvero? Ecco cosa dicono gli esperti

Il nuovo trend di TikTok è di quelli che fanno davvero storcere il naso: prima lo storce il tiktoker, ingurgitando aglio crudo come rimedio miracoloso contro l’acne; poi, lo storce chi si avvicina al mangiatore di aglio! I video che mostrano ragazzi acneici alle prese con il bulbo anti-vampiri – mangiato a morsi o inghiottito intero con acqua – impazzano su TikTok: le visualizzazioni sono ormai più di 3 milioni. L’idea è semplice: mangiare uno spicchio di aglio crudo al giorno per una settimana per sconfiggere l’acne. Ma purtroppo per loro, non è così…

Prezioso, ma non miracoloso

Prima di tutto, tranquillizziamo gli ansiosi genitori: “Mangiare uno spicchio di aglio crudo danni non ne fa”, assicura il dottor Dario Mazzonello, biologo nutrizionista. Ma esagerando, si possono avere problemi gastrointestinali. “Inoltre l’aglio può interagire con alcuni farmaci, per esempio quelli anticoagulanti e antinfiammatori”. Improbabile, comunque, che li usino i giovani TikToker. Di benefici, l’aglio ne ha parecchi. La scienza gli attribuisce la capacità di abbassare la pressione, il colesterolo e i trigliceridi (prevenendo così le malattie cardiovascolari), oltre che di combattere le bronchiti e le parassitosi intestinali e di sostenere le difese immunitarie. Si ipotizza perfino un’azione antitumorale.

“L’effetto nutrizionale è dovuto ad alcune molecole che si attivano con il taglio, e quando si ingeriscono esplicano le loro attività antibatteriche e antivirali”, spiega il nutrizionista. Si tratta dell’allicina, il principio attivo dell’aglio, responsabile del suo tipico odore. Ma i suoi effetti sull’acne non sono dimostrati. “È un trend puramente legato alla piattaforma social, senza nessuna valenza nutrizionale né terapeutica”, spiega il dott. Mazzonello, che aggiunge: “Il consumo di questo bulbo ha senso solo in concerto con altri cibi dalle proprietà simili”. Occorre dunque adottare un’alimentazione equilibrata, capace anche di prevenire la formazione di acne.

Un aiuto dalla dieta
Se mangiando le cose giuste ne trae beneficio tutta la pelle, è anche vero che l’acne è dovuta a cause diverse, sulle quali il cibo può avere un influsso limitato, seppure non trascurabile. “Se l’acne è batterica o virale, l’approccio classico è legato al rafforzamento del sistema immunitario. Bisogna mangiare molti ortaggi e verdure a foglia: è questo il modo più efficace per nutrire il microbiota intestinale, direttamente collegato con il sistema immunitario. Se sta bene il primo, sta bene il secondo”, spiega Mazzonello, avvertendo però che questo vale a livello preventivo: se già l’acne si è manifestata bisogna intervenire con i farmaci del caso – antibiotici se l’origine è batterica.

Diverso invece l’approccio per l’acne metabolico-ormonale. “Gli alimenti migliori e comprovati sono quelli antinfiammatori. Infatti la produzione e l’accumulo di sebo (la cui presenza, associata all’irritazione, provoca l’eruzione acneica) favoriscono l’infiammazione. In questo senso il cibo può dunque aiutare, in particolare i frutti di bosco, che si possono consumare tutto l’anno: anche congelati non perdono le proprietà”. L’importante è non cuocerli, perché altrimenti se ne vanno le vitamine termolabili, ma scongelarli gradualmente, passandoli dal freezer al frigo. Sono buoni anche frullati appena tolti dal congelatore. Ciò detto, inutile pensare di strafogarsi di latticini, fritti, cereali, cioccolato e zuccheri raffinati (notoriamente amici dell’acne) e poi rimediare con una ciotola di frutti di bosco: è indispensabile una dieta equilibrata, che comprenda anche l’aglio, meglio se crudo. Ma non ingurgitato penosamente: meglio tritarlo e mescolarlo alle insalate. Il fitoterapeuta francese Jean Valnet consigliava di tritarlo, condirlo con poco prezzemolo e olio evo e lasciarlo riposare qualche ora, per poi spalmarlo su una fetta di pane. Decisamente più soddisfacente! Certo, la prevenzione è lunga da farsi, mentre ingurgitare aglio per una settimana può sembrare più facile e veloce, ma è tutt’altro che risolutivo, come lo è tentare la carta dell’uso esterno.

Aglio sull’acne
In alternativa, qualcuno potrebbe essere tentato di sfregare l’aglio direttamente sull’eruzione, come suggeriscono certi rimedi della nonna. In questo caso dovrebbe trattarsi di un tipo di acne batterica, ma più comunemente il problema è di origine metabolica, come avverte l’esperto, che aggiunge: “Sfregato esternamente, l’aglio non ha nessun effetto sull’acne perché per agire deve entrare nella circolazione sanguigna. Lo strato più esterno della pelle contiene grassi, che per un discorso di protezione evitano l’ingresso di molecole legate con l’acqua, come l’allicina. In ogni caso, l’effetto antibatterico è blando”.

Tra l’altro l’uso esterno dell’aglio non è indicato per chi ha problemi cutanei, perché può causare arrossamenti, e nel peggiore dei casi anche danneggiare seriamente la pelle. Uno studio pubblicato qualche anno fa titolava: “Un caso di ustione facciale provocato dall’uso improprio di una maschera facciale all’aglio per l’acne”. Sarà uno studio vecchio e il caso sarà probabilmente isolato, ma non per questo vorremo provarci. Meglio affidarsi a creme specifiche o a maschere più “soft”, consigliate da un esperto.

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