Alice D’Amato e la sua rivincita personale per una disciplina che ancora oggi non è tra le sue preferite. “Quale attrezzo ti piace di meno? La trave“: lo aveva affermato diversi anni fa in un’intervista doppia insieme alla sorella gemella Asia, oggi è campionessa olimpica. Quasi uno scherzo del destino per la ragazza che ha riscritto la storia della ginnastica artistica italiana alle Olimpiadi. Quella che era la sua nemesi si è trasformata nella sorpresa più grande che le vale l’oro. 14.333: un punteggio che rappresenta l’apice di una carriera che di certo non termina qui.

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D’Amato: “Non vedevo la luce, ora ho l’oro ma continua a non essere tra i miei attrezzi preferiti”
“In questo momento non ho le parole per descrivere nulla. Ve lo saprò dire più avanti. Ma la trave, tuttora, non è tra i miei attrezzi preferiti. Non è perché ho vinto l’oro che ora la trave diventa il mio attrezzo preferito. Ma proprio questo dettaglio mi aiuta nel credere più in me stessa. Soprattutto su questo attrezzo” queste le parole di Alice D’Amato al termine della gara. “C’è stato un momento in cui, mi ricordo benissimo che ne parlavo con Monica la mia allenatrice e le dicevo ‘cosa continuo a fare la trave’, tanto non vedevo una luce e invece adesso ho l’oro olimpico. E questo ci insegna che non è affatto semplice e che le medaglie le vinci quando lotti fino alla fine e non molli“. Non è mancato il commento della gemella Asia: “Sono scoppiata in lacrime. Non potrei essere più felice ed orgogliosa di lei perché comunque dopo tutto quello che abbiamo passato, gli infortuni, la perdita di papà, siamo riusciti ad andare avanti e lei è riuscita a riscattarsi comunque dopo un quarto e un quinto posto, poi la medaglia di squadra: è giusto che si sia presa anche una medaglia individuale, quindi io sono super fiera e orgogliosa di lei e non vedo l’ora di abbracciarla“.

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