È morto in carcere Pavel Kushnir, il pianista russo che era stato arrestato per avere protestato contro il conflitto in Ucraina con alcuni interventi su Youtube. Le autorità avrebbero riferito alla madre Irina Levina che l’uomo, 39 anni, è deceduto a seguito di uno sciopero della fame e della sete in un centro di detenzione a Birobizhan, nell’Estremo Oriente russo. A rendere note le dichiarazioni della donna è stata la testata Mediazona che cita anche le dichiarazioni rilasciate al canale Vot Tak dalla responsabile del progetto ‘Russia Behind Bars’, Olga Romanova e dall’amica dell’attivista, la pianista Olga Shkrygunova.

I video contro la guerra – Kusnir sarebbe morto lo scorso 27 luglio a causa delle conseguente dello sciopero. “Il suo corpo non ha retto”, ha dichiarato Romanova senza fornire altri dettagli. Le forze dell’ordine non hanno rilasciato alcuna dichiarazione e la notizia della morte non è stata ufficialmente confermata. A maggio un canale Telegram considerato vicino alle forze di sicurezza aveva dato notizia che Kushnir era stato arrestato dopo aver pubblicato sul proprio canale Youtube 4 video contro l’intervento armato russo in Ucraina. Secondo la stessa fonte, l’accusa nei suoi confronti era quella di avere incitato ad attività terroristiche.

Mediazona scrive che l’ultimo messaggio postato da Kushnir era un discorso “contro l’omofobia di Stato, contro il fascismo e la guerra”. Il giornale Atypical Birobidzhan – che per primo aveva dato la notizia ufficiale della detenzione del pianista – aveva affermato che il caso era stato aperto perché nei filmati Kushnir “invitava a rovesciare violentemente l’ordine costituzionale nella Federazione Russa attraverso una rivoluzione”.

Pianista e scrittore – Cresciuto nella città di Tambov, 400 chilometri a sud-est di Mosca, il giovane musicista si era diplomato al conservatorio Tchaikovsky della capitale e per sette anni aveva suonato nella Filarmonica della regione di Kursk. In seguito, aveva fatto parte della Filarmonica di Kurgan per tre anni. Dal 2023 suonava nella Filarmonica regionale di Birobizhan. Nel 2014 aveva anche scritto un romanzo e stava anche dedicandosi a traduzioni di letteratura contemporanea.

“Un monito scioccante ” – “Il pianista Pavel Kushnir accusato di terrorismo (mentre leggeva poesie contro Putin), è morto in detenzione. Questo è un monito scioccante della repressione in corso da parte del Cremlino. L’Ue invita la Russia a rispettare la sua Costituzione, a rilasciare tutti i prigionieri di coscienza e a fermare la repressione contro i manifestanti contro la guerra”, ha scritto sul suo profilo X il portavoce del Servizio per l’Azione esterna dell’Ue Peter Stano.

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