Pettegolino

Sesso alle Olimpiadi 2024, la rivelazione dell’atleta: “Al villaggio mai avuti così tanti rapporti in tutta la mia vita”

Gli sportivi appendono i calzini alle maniglie delle porte per allontanare gli scocciatori

di F. Q.
Sesso alle Olimpiadi 2024, la rivelazione dell’atleta: “Al villaggio mai avuti così tanti rapporti in tutta la mia vita”

Le Olimpiadi, si sa, per uno sportivo sono la rincorsa per gli Oscar dello sport. Il momento massimo della competizione e del raggiungimento degli obbiettivi dopo anni, mesi e settimane di duro lavoro e sacrifici. Ma c’è anche qualche momento di svago? I nuotatori italiani hanno passato il tempo a giocare a carte, tanto da essere immortalati in mutande al villaggio olimpico, c’è poi chi – invece – preferisce sfogare le tensioni nel metodo più vecchio del mondo: il sesso.

Un dato. Quest’anno sono stati distribuiti dall’organizzazione agli atleti, appena arrivati, ben 300mila preservativi in tutto. Sebbene gli atleti non abbiano dormito bene, la colpa non è solo dei letti di cartone o dell’aria condizionata mancante. Il villaggio ha la fama di essere un posto per la festa il sesso e quest’anno, secondo Sky News, gli sportivi appendono i calzini alle maniglie delle porte come simbolo universale a significare “non disturbare”.

L’ex stella del salto in lungo Susen Tiedtke ha dichiarato a Bild: “Il sesso è sempre stato un ‘problema’ presente nel villaggio. Gli atleti sono al massimo della forma fisica alle Olimpiadi. Quando la competizione è finita, vogliono liberare la loro energia“.

A darle ragione anche Matthew Syed, ex stella del ping pong: “Mi chiedono spesso se il villaggio olimpico, – ha dichiarato al The Times – il vasto complesso di ristoranti e alloggi che ospita i migliori atleti del mondo per tutta la durata dei Giochi, sia la festa del sesso come si sussurra… Io rispondo sempre: sì ed è tutto giusto”.

E ancora: “Ho giocato i miei primi Giochi a Barcellona nel 1992 e ho fatto sesso più spesso in quelle due settimane e mezza che nel resto della mia vita fino a quel momento. Vale a dire due volte, il che potrebbe non sembrare molto, ma per uno studente universitario di 21 anni con i denti storti, è stato un piccolo miracolo. Barcellona era, per molti di noi vergini olimpiche, tanto una questione di sesso quanto di sport”.

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